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Germania, espulsi due diplomatici russi per l'assassinio di un dissidente

Il ministero degli Esteri tedesco ha annunciato l'espulsione di due diplomatici russi in connessione all'omicidio del dissidente di origine cecena assassinato lo scorso agosto

Germania, espulsi due diplomatici russi per l'assassinio di un dissidente

Il ministero degli Esteri tedesco ha annunciato l'espulsione dal paese due diplomatici russi in qualche modo connessi all'assassinio di un dissidente ceceno avvenuto a Berlino lo scorso agosto. I due funzionari del Cremlino, in regolare servizio in Germania, sono stati dichiarati "persone non gradite" prima di essere raggiunte dall'ordine di espulsione con effetto immediato dal paese, si apprende da un comunicato ufficiale. Si sospetta un legame con i servizi segreti russi, quali mandanti dell'esecuzione.

Secondo quando diffuso in queste ore ci sarebbe un chiaro collegamento tra Mosca e l'esecuzione di Zelimkhan Khangoshvili - il dissidente ceceno con cittadinanza georgiana, ucciso a colpi di pistola lo scorso 23 agosto scorso. Secondo le autorità tedesche, il colpevole era stato identificato in Vadim Krasikov, un uomo di 54 anni già sospettato di un precedente omicidio che però, secondo gli inquirenti, sarebbe entrato in territorio Europea con la "falsa identità" fornita dalle autorità russe. Il "nuovo" nome che compariva sul suo passaporto era Vadim Sokolov.

L'obiettivo del sicario - come sospettato fin dall'inizio dal settimanale tedesco Der Spiegel - era quello di assassinare un dissidente politico sgradito a Mosca, anche se distante dal Cremlino. Khangoshvili, 49 anni, aveva combattuto in entrambe le guerre in Cecenia (1994-1996 e 1999-2009) prima di essere costretto a scappare da Tiblisi - dove era sfuggito ad un agguato nel 2015 - e stabilirsi a Berlino senza l'ausilio delle autorità tedesche che gli avevano negato l'asilo politico. Non potendo tornare in Cecenia, ormai governata dal presidente Ramzan Kadyrov, amico a Vladimir Putin, Khangoshvili era rimasto in Germania, prima di essere raggiunto il 23 agosto da alcuni colpi di pistola sparatigli alle spalle da un uomo che passeggiava in bicicletta. Secondo il ministero dell'Interno tedesco, a commissionare l'esecuzione potrebbero essere stati niente di meno che i servizi segreti russi, magari con l'ausilio di personale diplomatico - o che personale si presumeva tale - al corrente dell'operazione considerata un chiaro "omicidio di stato".

Il portavoce del Cremlino ha immediatamente negato ogni responsabilità di Mosca, dichiarando che non c'è alcuno collegamento con quello che è stato definito un "misterioso omicidio a Berlino". "Che c'entrano le autorità russe. Sono speculazioni senza fondamento. La vicenda sembra aver eccitato la stampa tedesca, ma questo non significa nulla", ha commentato Dmitry Peskov.

Adesso l'atto formale del governo tedesco innescherà senza dubbio una reazione altrettanto formale di Mosca, che attraverso il portavoce del ministero degli Esteri ha già dichiarato: "Saremo costretti ad attuare una serie di contromisure".

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