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Grecia, sciopera centro accoglienza migranti di Lesbo: "Sono troppi"

I dipendenti del centro di accoglienza dell'isola di Lesbo, in Grecia, hanno indetto uno sciopero a partire dal 9 settembre per protestare contro il sovraffollamento della struttura. "8.388 persone per 3.100 posti, siamo al collasso"

Grecia, sciopera centro accoglienza migranti di Lesbo: "Sono troppi"

Vogliono denunciare il sovraffollamento del campo profughi dove lavorano e, per farlo, hanno indetto uno sciopero a partire dal 9 settembre. Sono i dipendenti del centro di prima accoglienza migranti di Moria, sull'isola di Lesbo, in Grecia. Chiedono al governo Tsipras di alleggerire il campo e al tempo stesso di aggiungere altri poliziotti per la sorveglianza della struttura e la protezione dei migranti e del personale. Con 8.388 ospiti per una capienza ufficiale di 3.100 posti, il centro d'accoglienza di Moria - prima porta d'ingresso in Grecia per gli immigrati - ha ormai battuto ogni record di densità. Lo riferisce Le Monde.

"La situazione è molto difficile, praticamente al limite" ha ammesso il ministro per le politiche migratorie, Dimitris Vitsas, in risposta all'appello rivolto al governo dal sindaco dell'isola di Lesbo. Dove, tra migranti e rifugiati, si arriva oggi a più di 10.500 persone. La situazione, nelle cinque isole del nord-est del Mar Egeo, è a dir poco esplosiva. In questo momento, complessivamente, ci sono circa 20 mila individui. A Moria, il sovraffollamento impone agli ospiti delle strutture di accoglienza "condizioni di vita tragiche, indegne di un Paese europeo", confermano i portavoce del personale del centro migranti, ribadendo le criticità già segnalate negli ultimi mesi dalle organizzazioni non governative e dall'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati. I gestori del centro di accoglienza di Moria fanno di tutto per accelerare il trasferimento sul continente degli immigrati giudicati "vulnerabili" e per i quali può essere avviata quindi la procedura per il riconoscimento dell'asilo politico.

Ma gli sbarchi provenienti dalla Turchia, in barba all'accordo sull'immigrazione tra l'Ue e il presidente turco Erdogan, "bloccano ogni tentativo di alleggerire il peso dell'accoglienza che grava sul centro di Moria", come ha spiegato il sindaco di Lesbo. Il ministro della Marina Mercantile, del Mar Egeo e delle isole, Dimitris Vafeas, gli ha risposto che "Dal primo maggio al 30 agosto 3.950 persone sono state portate via dal'isola, ma nel frattempo ne sono arrivate altre 5.450", come a dire che il governo non può farci niente, aggiungendo poi che "La Grecia insiste da tempo sulla necessità di ripartire i rifugiati tra i Paesi dell'Ue". Di recente, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha denunciato i continui flussi di migranti dalla Turchia verso l'Europa nonostante "i 6 miliardi di euro che ogni anno le istituzioni comunitarie versano a Erdogan.

I conti non tornano", ha detto.

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