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Migliaia in piazza per Fillon: "Non sono solo, il Paese si risveglierà"

François Fillon ha parlato davanti ai suoi numerosi sostenitori alla place du Trocadero chiarendo la sua posizione sullo scandalo che riguarda la moglie Penelope

Migliaia in piazza per Fillon: "Non sono solo, il Paese si risveglierà"

Tantissime persone accorse a Parigi per François Fillon con molti sostenitori con le bandierine della Francia al vento dalla Tour Eiffel alla place du Trocadero.

Dal palco parlano di 200mila persone presenti ma Bfmtv ricorda che nel 2012, quando Nicolas Sarkozy fornì un alto dato di partecipazione a un suo comizio, la prefettura fece sapere che la piazza non può contenere più di 30mila persone.

Intanto Fillon parla dal palco ai suoi sostenitori: "Loro pensano che io sia solo, vogliono che io sia solo ma andremo fino in fondo. Devo ringraziarvi - ha proseguito il candidato della destra - perché avete sfidato le invettive, gli insulti, il maltempo, grazie a voi che non abbasserete mai le braccia, che non ascolterete le sirene dello scoraggiamento. Vi devo delle scuse - ha aggiunto - anche quelle di dover difendere me stesso e mia moglie mentre l’essenziale è difendere il nostro Paese".

"Ho commesso un primo errore chiedendo a mia moglie di lavorare per me, non avrei dovuto farlo. Ho commesso un secondo errore nel modo in cui ve ne ho parlato. Quando si è profondamente onesti, quando si è dedicata la vita all'interesse generale, è difficile affrontare una campagna di questo genere", ha dichiarato.

"Non bisogna mai perdere la fiducia nella Francia, perché non bisogna mai perderla nei francesi, il Paese si risveglierà", ha concluso dal palco al Trocadero.

La campagna di Fillon aveva presentato la manifestazione come un momento decisivo per dimostrare che il candidato ha un grande sostegno tra gli elettori, nonostante le pressioni politiche perché rinunci alla corsa a causa dello scandalo per il presunto impiego fittizio della moglie Penelope. Proprio lei ha parlato dello scandalo raccontando la sua verità e ammettendo di vivere una "sofferenza difficile da sopportare".

Per quanto riguarda le accuse per gli incarichi presunti fittizi che ha ricoperto in Parlamento per il marito, e pagata con denaro pubblico, sostiene di aver svolto per lui e per il deputato che lo sostituì, Mac Joulaud (tra il 1998 e il 2013 con qualche interruzione) compiti molto diversi fra loro: "io dovevo aiutarlo nelle relazioni con la gente. Mi incaricavo della corrispondenza insieme con la segretaria, preparavo per lui appunti e schede sulle manifestazioni locali nella nostra circoscrizione, che poi potesse utilizzare nei suoi discorsi. Gli facevo anche una specie di rassegna stampa locale.

Lo rappresentavo in alcune occasioni a certe manifestazioni, rileggevo i suoi discorsi", ha concluso.

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