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Arriva alla Camera il ddl sulla legalizzazione della cannabis

Il voto sul ddl cannabis slitta però a settembre per via dell'ostruzionismo di Area popolare che ha presentato 1700 emendamenti

Arriva alla Camera il ddl sulla legalizzazione della cannabis

Oggi arriva alla Camera il ddl sulla cannabis per la discussione generale. Gli opposti schieramenti hanno già ai ferri corti e gli alfaniani, con i loro 1700 emendamenti, sono riusciti a far slittare il voto in autunno ma il testo presentato dal vicepresidente della Camera, il dem Roberto Giachetti che ha lasciato su Facebook le sue impressioni.

“Sento in queste ore un sottofondo negativo: - scrive ringraziando Paolo Mieli per aver scritto sul Corriere della Sera del suo ddl - alcuni sostengono che la legge sarebbe minacciata dalle migliaia di emendamenti ostruzionistici che starebbero ottenendo un buon risultato vista la decisione di rinviare che potrebbe essere presa oggi. Pensarla in questo modo è un errore assoluto. Se la legge arriva ad essere incardinata in aula vuol dire che ha superato tantissimi ostacoli a cominciare da quello più grave: il pregiudizio politico". Per cominciare il dibattito oggi, le Commissioni hanno dovuto rinunciare a dibattere e votare tutti gli emendamenti. Giachetti spiega che i promotori della legge (220 deputati) avevano solo due strade per incardinare il testo:" O chiedere direttamente il rinvio a settembre di tutto l'iter, per consentire l'esame degli emendamenti, oppure incardinarla nei tempi decisi dalla capigruppo con la discussione generale e poi rinviare il seguito a settembre. Abbiamo scelto, tutti d'accordo, questa seconda ipotesi perché consideriamo un fatto storico ed importantissimo che, per la prima volta e dopo anni di tentativi andati a vuoto, il Parlamento affronti in modo formale questo tema”.

Il testo contiene le "Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati". Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, è convinto che il testo non verrà mai approvato. "Si farà una discussione virtuale alla Camera, - dice Gasparri - ma le commissioni non hanno esaminato nemmeno 1 dei 1700 emendamenti presentati quindi sicuramente poi la cosa tornerà in commissione e se ne riparlerà a settembre". "Comunque, ammesso e non concesso, perché non succederà, che la proposta venisse approvata alla Camera - aggiunge il senatore -, è matematicamente certo che al Senato questa proposta non passerebbe mai. Quello di oggi è un esercizio fisico inutile da parte di chi sostiene questa tesi, perché è una tesi sbagliata e perdente."

Per Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia "è inaccettabile che di fronte a un tema così delicato, che mette in gioco anche il diritto alla salute dei cittadini, si decida, contro tutto e contro tutti di portare il testo in Aula senza mandato al relatore, cioè senza che il testo sia stato minimamente discusso nelle competenti Commissioni Giustizia e Affari sociali". "Gli oltre 1700 emendamenti presentati sono stati in tal modo completamente bypassati - ricorda Brunetta - , in barba a qualsiasi confronto democratico tanto invocato dagli stessi promotori del testo, per dare ai deputati di Sinistra italiana un banale contentino, cioè l'approdo in Aula del provvedimento”.

Già ieri il dibattito si era fatto incandescente con il capogruppo di Ap-Ncd alla Camera, Maurizio Lupi, che aveva invitato il sottosegretario Benedetto Della Vedova (senatore del gruppo Misto, ex presidente di radicali Italiani e animatore dell'intergruppo) a dedicarsi maggiormente al suo incarico di governo, "svolgendo al meglio il delicato incarico di sottosegretario alla Farnesina”.

“Lasci alla libera determinazione del Parlamento - aveva ammonito Lupi - la discussione su un provvedimento inutile e dannoso per la vita dei giovani".

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