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Ecco la revisione del dl Salvini nel cassetto della Lamorgese

Irritazione del Viminale: "Il testo è pronto da due mesi". Uffici del Ministero dell'Interno al lavoro per studiare le modifiche sollecitate dal Quirinale

Ecco la revisione del dl Salvini nel cassetto della Lamorgese

Finanziaria, elezioni Regionali in Emilia-Romagna e in Calabria e caso Gregoretti: le modifiche al dl Sicurezza, almeno per il momento, possono aspettare. Posto come punto prioritario nel corso dei dialoghi tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico per la formazione del governo, la revisione del decreto Salvini è ancora troppo scivoloso e non riesce a imporsi nell'agenda giallorossa. La situazione ha provocato parecchia irritazione da parte del Viminale: come riportato da La Repubblica, fonti hanno fatto sapere che il testo delle modifiche è pronto ormai da due mesi, ma non si è mai svolto il tanto atteso incontro tra le varie compagini della maggioranza per cercare una sintesi comune sul tema.

Luciana Lamorgese nel frattempo deve fare i conti con le conseguenze dei decreti da lei indesiderati: l'ultimo caso è la maxi multa da 300mila euro a Claus Peter Reisch, colpevole di essere entrato - lo scorso 2 settembre - in acque italiane con 104 migranti contravvanendo al decreto Sicurezza Bis. Il comandante della nave 'Eleonore' della ong tedesca Lifeline ha dichiarato: "Vorrei incontrare Lamorgese e chiederle di battersi per abrogare questa legge. Di certo non pagherò una multa per aver salvato vite umane".

Cosa cambia

Il ministro dell'Interno scalpita per sollevare la questione, ma è consapevole di un fatto: non si può impedire a un prefetto di applicare una legge dello Stato che è pienamente in vigore. Il tutto con una fase di impasse politica piuttosto complicata. Non si potrebbero più firmare i divieti di ingresso in acque territoriali per le navi umanitarie, ma mettere pezze occasionalmente non è certamente l'obiettivo principale del Viminale.

L'ambizione della Lamorgese è chiara: ripensare profondamente - mediante un intervento legislativo - anche i tagli all'accoglienza voluti dal leader della Lega. L'esecutivo è tutto d'accordo sul mettere in pratica le modifiche richieste dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Reintroduzione della particolare tenuità del fatto, distinzione delle categorie nelle norme che puniscono l'oltraggio e la resistenza al pubblico ufficiale, inserimento di una chiara indicazione sulle tipologie delle navi e ripristino del requisito della recidiva per la confisca: questi i quattro nodi individuati dal ministro dell'Interno, che vorrebbe rivedere in generale tutte quelle norme sull'accoglienza. E intanto Claus Peter Reisch potrà dormire sonni tranquilli e quindi annuncia che non si arrenderà: "Continuerò a salvare vite in mare. Non sarà né un processo né una multa a fermarmi". E fa sapere di aver raccolto, grazie alle donazioni, già i tre quarti della somma necessaria a pagare la multa.

"Dl Salvini vanno aboliti"

Critica la posizione di Emma Bonino nei confronti del governo giallorosso: "I decreti Sicurezza non saranno aboliti da questo esecutivo. Pd e Italia Viva sembrano più preoccupati dalle conseguenze di uno scontro all'interno della maggioranza che dal contenuto di questi provvedimenti e dallo scandalo della loro immodificabilità, anche dopo l'uscita di Salvini dal Viminale". La leader di +Europa si è detta delusa da questa maggioranza per la scarsa attenzione posta sul tema "dell'integrazione di oltre mezzo milione di stranieri che vivono e lavorano in Italia e in base alle leggi in vigore non possono avere uno status legale". Si tratta di una richiesta contenuta nella proposta di legge di iniziativa popolare "Ero straniero" di modifica della legge Bossi Fini, che ha promosso la Bonino insieme a Radicali italiani.

"Ha detto bene Franceschini e ha fatto bene a dirlo. Si riparte dall'accordo di governo e poi il Parlamento deciderà", ha commentato Nicola Zingaretti.

Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo aveva precedentemente dichiarato: "Partiremo dalle osservazioni di Mattarella e in Parlamento potremo intervenire, ci sarà spazio per segnare un cambiamento di prospettiva".

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