Cronache

Ong, dopo la multa il comandante attacca ancora: "I dl Salvini indegni dell'Italia"

Claus Peter Reisch, il comandante della nave "Eleonore" della ong tedesca Lifeline, che ieri ha ricevuto una maxi multa da 300mila euro per violazione dei decreti sicurezza, annuncia di aver già presentato ricorso

Ong, dopo la multa il comandante attacca ancora: "I dl Salvini indegni dell'Italia"

"Vengo punito per avere salvato 104 vite umane. È davvero incredibile". A dirlo all'Adnkronos è Claus Peter Reisch, il comandante della nave 'Eleonorè della ong tedesca Lifeline, che ieri ha ricevuto una maxi multa da 300 mila euro per essere entrato, lo scorso 2 settembre, in acque italiane con 104 migranti contravvanendo al decreto Sicurezza Bis.

Reisch ha chiesto di incontrare quanto prima la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese "per sollecitare il governo ad abrogare i decreti sicurezza" che definisce "delle leggi disumane" e "non degne di un paese come l'Italia". Il comandante tedesco chiarisce che lui quella notte è stato costretto a dichiarare lo stato di emergenza a bordo, dal momento che vi era un forte temporale e "la visibilità era pari allo zero e le 104 persone erano quasi tutte all'aperto, sul ponte della nave, stipate in poco più di 40 metri". Tutti migranti che stavano su quella barca da una settimana ed era impossibile farli riscaldare se non sbarcando a terra. "Gli abbiamo fatto usare i nostri bagni, pure l'infermeria. Insomma, tutti gli spazi disponibili. Ma non bastavano", spiega. E ancora: "La nave non era più sicura, se fosse successo qualcosa la responsabilità, da comandante della imbarcazione, sarebbe stata solo mia. Se ci fosse stato un incendio a bordo tutte queste persone sarebbero morte". Reisch si considerava responsabile della salute di questi migranti e, pertanto, decise di chiamare le autorità italine e di dirigersi verso Pozzallo "perché lì c'è un hotspot che si trova direttamente al porto e così i naufraghi non avrebbero dovuto prendere il pullman per essere trasferiti altrove".

Noncurante dei divieti delle autorità italiana, Reisch ha deciso di violare le norme imposte dal decreto sicurezza ma in quel momento non gli importava "perché c'era in corso una emergenza". Dopo il racconto dei fatti, ecco arrivare l'attacco feroce e indiretto ai leghisti "Ho letto che qualche populista diceva di portarli altrove, ad esempio ad Amburgo. Ma come è possibile solo pensarlo? Sono oltre 4000 km di distanza. È assurdo solo pensarlo. Queste persone non sanno di cosa parlano...". Per Reisch era impossibile anche soltanto pensare di fare rotta verso un altro Paese , dice citando il Portogallo. Meglio, dunque, trasgedire le leggi italiane, pur di raggiungere l'obiettivo: far sbarcare tutti e costringere il nostro Paese ad accogliere i migranti nell'hotspot di Pozzallo. Il comandante ricorda che tutti quei migranti, ora, si trovano all'estero e passa all'attacco del leader della Lega: "Le autorità tedesche, con cui avevo parlato per spiegare la mia situazione, mi informarono che il problema non era la redistribuzione dei migranti in Europa, ma era l'ex ministro Salvini che aveva chiuso i porti in Italia. Nonostante fosse stato chiaro dall'inizio che nessuno sarebbe rimasto in Italia. È stato un atto disumano".

"Non ho nessuna intenzione di pagare questa multa ingiusta", dice annunciando di aver già presentato ricorso, augurandosi che il governo giallorosso"possa fare meglio di Salvini”.

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