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Inchiesta Consip, Woodcock: "Errore grave ma niente complotto"

John Woodcock attribuisce al capitano Scafato un errore grave ma nega vi sia un complotto contro Renzi. "Perché avrebbe dovuto mettere in atto una pianificazione eversiva contro Renzi? A me pare davvero una cosa da pazzi..."

Inchiesta Consip, Woodcock: "Errore grave ma niente complotto"

"Non è la prima volta che si verifica uno sbaglio in un’informativa. Io ho un’idea sacrale e notarile degli atti giudiziari, sono convinto che la polizia non debba innamorarsi delle proprie tesi. Detto questo, l’errore è stato commesso, ed è un errore molto grave, non solo per aver attribuito la frase alla persona sbagliata, ma anche per essersi lasciato andare a un commento". Parola di Henry John Woodcock, pm di Napoli, spesso attaccato per le sue inchieste più note come quella su Vallettopoli e quella sui Savoia.

Woodcock, stando a a quanto riporta il quotidiano Repubblica, avrebbe commentato con i colleghi gli sviluppi sull'inchiesta Consip attribuendo tutte le responsabilità dell'errore al capitano Scafarto. "Un errore grave", ma "nessun complotto", avrebbe detto il pubblico ministero."Mi chiedo, ma cui prodest? Perché il capitano avrebbe dovuto fare questo? Perché avrebbe dovuto mettere in atto una pianificazione eversiva contro Renzi? A me pare davvero una cosa da pazzi...", si chiede Woodcock che esclude anche l'ipotesi che si tratti di una vendetta da parte dell'ex vice comandante del Noe Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che catturò Riina, ma rimosso dopo l'uscita di un'intercettazione del Noe tra Renzi e il generale della Gdf Adinolfi. "Innanzitutto Scafarto non ha mai lavorato a Palermo con De Caprio, - dice il pm - non fa parte della sua squadra storica... e poi via ...adesso De Caprio lavora nei servizi, quindi è un dipendente della presidenza del Consiglio...".

Anche la procura di Napoli, spiega Woodcock, non ha responsabilità in quanto ha soltanto"trasmesso a Roma questa parte dell'inchiesta. Non ha usato questa informativa". "Qui - aggiunge - parliamo di migliaia di pagine. Certo, ogni giorno gli investigatori informano sui progressi dell'inchiesta, ma è impraticabile ascoltare la registrazione. E poi, la procura di Napoli non ha utilizzato queste carte, sono carte su cui si potrebbero tuttora compiere approfondimenti". Pertanto Woodcock si dice pronto a querelare chiunque dica che il mandante dell'operazione sia lui."Se lo dicono chiaramente li querelo e mi compro una casa a Capri... anzi meglio...

a Sorrento".

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