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L'ombra di Mario Draghi su Giuseppe Conte

Traballa la poltrona del presidente del Consiglio e prende quota il nome dell'ex presidente della Bce come possibile futuro inquilino di Palazzo Chigi

L'ombra di Mario Draghi su Giuseppe Conte

Fuori Giuseppe Conte, dentro Mario Draghi. A mo' di una sostituzione calcistica, è questa la suggestione che in questi giorni alleggia nei palazzi di Roma (e di Bruxelles, Strasburgo e Francoforte), tenendo sulla corda la maggioranza giallorossa, a partire ovviamente dal premier.

Già, perché è tornata a traballare con maggior vigore la posizione del sedicente avvocato del popolo, che paga i tanti-troppi errori di comunicazione e ritardi in questa emergenza sanitaria ed economica nazionale causa pandemia di coronavirus.

L'ex presidente della Banca Centrale Europea è uomo che piace in maniera bipartisan, che ha peso e voce in capitolo in Europa. Ecco perché potrebbe essere lui il nuovo inquilino di Palazzo Chigi.

Un nuovo retroscena lo fa Francesco Verderami sulle colonne del Corriere della Sera, che andando dietro al richiamo all’unità fatto dal capo dello Stato Sergio Mattarella, scrive dell’ipotesi di un governo di unità nazionale a guida Draghi per fronteggiare quello che di fatto è un presente e un futuro – prossime anteriore – da "dopoguerra", che richiede lo sforzo e la partecipazione di tutte le forze politiche. Per ricostruire. E, allora, quale miglior profilo se non quello dell'ex numero uno della Bce? Che in seguito potrebbe godere di una corsia preferenziale verso il Quirinale…

La soluzione non dispiace né a destra né a sinistra e stuzzica comunque anche lo stesso Movimento 5 Stelle. Che negli ultimi minuti, per mettere un freno ai rumors, ha voluto però diffondere una nota stampa per schierarsi al fianco del proprio "avvocato": "L'attuale governo ha la piena fiducia del Movimento 5 Stelle e così anche il presidente Conte, il quale sta gestendo con capacità e determinazione una situazione senza precedenti. Il presidente del Consiglio è per noi una figura di garanzia, alla guida di un esecutivo che sta lavorando compatto e in sintonia con un unico obiettivo: aiutare il nostro Paese a uscire dalla crisi per consentirci di rialzarci e tornare a correre. Altri nomi fatti circolare per la guida di Palazzo Chigi, come quello del Governatore Mario Draghi, per noi non sono neppure ipotizzabili", scrivono nero su bianco i grillini.

Ma le manovra di palazzo proseguono. E a benedire un eventuale governo di unità con Draghi premier c’è anche Massimo Cacciari, che però non crede che tale scenario si realizzerà mai. A quella del filosofo si aggiunge il parere di Maro Monti, giudizio forse ancor più pesante specialmente in ottica di relazioni europee, che l'ex uomo di Francoforte conosce molto bene. L’economista ed ex premier amico dell’Ue ha etichettato come "molto eccellente" la "candidatura" di Draghi, sostenendo la necessità di "Una personalità fuori dall'agone politico per dirigere uno sforzo comune di questo genere e per un governo di salute pubblica".

Infine, più sibillino il leader della Lega Matteo Salvini: "Ogni volta che parlo di governo qualcuno mi attacca. Non faccio nomi. Ma ho molte idee da mettere a disposizione. Anche di quelli che ci danno degli sciacalli.

A me importa solo una cosa: avere la coscienza pulita con mio figlio".

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