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Malibu, brucia il paradiso. Almeno cinque vittime nella California devastata

Evacuati in 175mila, i morti carbonizzati in auto. Distrutti 80 campi di football al minuto

Malibu, brucia il paradiso. Almeno cinque vittime nella California devastata

La velocità con cui si propagano le fiamme è pari a 80 campi da football al minuto, secondo la Cnn. La California torna a bruciare, sia a Nord sia a Sud, e a contare le vittime del fuoco. Ma quello che sconvolge di più, questa volta, è il ritmo a cui viaggiano i roghi e il fatto che, a essere devastato, sia anche il paradiso vip del Golden State, Malibu. Ci sono morti e feriti, hanno confermato le autorità. Almeno 5 solo a Paradise, 27mila abitanti nella contea di Butte, a nord di Sacramento, interamente rasa al suolo. Lo sceriffo della contea ha detto che i cinque sono morti carbonizzati nelle loro auto. Ma la vera conta delle vittime arriverà solo quando gli incendi saranno spenti, e per ora non si sa quando questo avverrà.

Gli unici numeri certi, anche se in evoluzione, sono quelli dei residenti evacuati: 175mila persone, tra cui le intere comunità di Paradise e Malibu. Qui l'ordine di lasciare le case riguarda tutti i 13mila abitanti fissi della cittadina balneare che si estende su una trentina di chilometri di costa, nell'area metropolitana di Los Angeles, ma in pericolo ci sono 75mila abitazioni, di cui molte seconde case di star e facoltosi. Il governatore pro tempore della California, Gavin Newsom, appena eletto alle recenti Midterm ma non ancora insediatosi ufficialmente, ha dichiarato lo stato d'emergenza. In totale sono milioni i californiani per cui il Servizio meteorologico nazionale degli Stati Uniti ha emesso un'allerta rossa, prevedendo che il pericolo proseguirà almeno per le prossime 72 ore.

Gli incendi principali, favoriti dalla bassa umidità e alimentati dal vento e dalla vegetazione secca, sono tre. Il più devastante, nel Nord dello Stato, è il cosiddetto Camp Fire, che dopo aver distrutto Paradise si sta muovendo verso la città di Chico, 90mila abitanti. Scoppiato nelle prime ore di giovedì, in meno di 14 ore ha bruciato un'area più grande di Manhattan, secondo la Cnn, e ha sventrato almeno un migliaio di edifici. Nel giro di un giorno ha devastato in totale 8mila ettari di territorio, più di 80 chilometri quadrati, crescendo in modo «incontrollabile» secondo le autorità. Anche nelle aree non evacuate sono stati chiusi preventivamente ospedali e scuole. Intanto a Sud, nell'area di Los Angeles, continuano ad avanzare altri i vicini Hill Fire e Woolsey Fire, minacciando non solo le città ma anche la Freeway 101, l'autostrada scavalcata dal fuoco, che è proseguito poi verso l'oceano. Il Woolsey Fire sta colpendo anche Thousand Oaks, luogo della strage degli 11 studenti (più il vice sceriffo) compiuta due giorni fa dall'ex Marine Ian David Long.

«L'estensione della distruzione che abbiamo visto è davvero incredibile e spezza il cuore», ha commentato Mark Ghilarducci dell'Ufficio servizi di emergenza del governatore della California. Testimoni e forze dell'ordine raccontano di scene di panico, automobili incolonnate nel tentativo di fuggire dalle fiamme, con il fumo che impedisce la visuale e rende l'aria irrespirabile.

«Una semplice scintilla - si legge nell'allerta meteorologica - può provocare un incendio di gravi dimensioni».

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