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La Meloni smaschera Luigi: "Voleva i voti di Fdi"

«Ci ha chiesto l'ok alla premiership: respinto». E il 5 stelle la congeda: «Con te nessun patto»

La Meloni smaschera Luigi: "Voleva i voti di Fdi"

Pier Francesco Borgia

Roma Nella coppia Di Maio-Salvini non c'è posto per un terzo. E nemmeno per una terza. Anche se a quanto pare una spintarella al governo da parte di Giorgia Meloni avrebbe fatto comodo al leader M5s. Ieri pomeriggio infatti Di Maio ha chiesto un incontro alla leader di Fratelli d'Italia, un colloquio di un'ora e mezza a Montecitorio che si è concluso non solo con un nulla di fatto, ma anche con un teatrino di opposte versioni.

Un incontro «di cortesia» l'ha definito il leader grillino. Di Maio ha detto che si è sentito in dovere di spiegare alla Meloni perché quello che arriverà sarà un accordo a due (un contratto firmato da due soli contraenti). «Era doveroso farlo - ha spiegato Di Maio - dal momento che si rincorrevano voci sulla presenza di Fratelli d'Italia nella compagine governativa». Eppure i bookmaker della politica davano per alta la possibilità di un coinvolgimento (poco più che simbolico) di Fratelli d'Italia, tanto che si è anche fatto il nome di Guido Crosetto come prossimo ministro della Difesa. L'arruolamento di Crosetto, proprio come il coinvolgimento di Fratelli d'Italia, sono invece cari agli esponenti del Carroccio. Tanto che Giancarlo Giorgetti scherzando (ma non troppo) coi cronisti parlamentari ha posto come aut aut di una sua partecipazione all'esecutivo proprio la presenza di Crosetto per il quale però, il terzo uomo dell'accordo di governo poteva anche essere una donna poteva essere una donna. E la presenza della Meloni al governo avrebbe garantito entrambi i contraenti del contratto.

Ma l'intesa non c'è stata e Di Maio ha raccontato il passaggio a vuoto come un corteggiamento da parte della Meloni respinto con perdite. Giorgia ha spiegato che è stato Di Maio a chiederle di appoggiare la sua premiership e di fronte al suo no, le ha risposto che «avrebbe messo il veto sulla presenza di Fdi al governo, da noi mai chiesta, perché troppo di destra». «Non so come si ponga Salvini rispetto a una posizione di questo tipo -incalza Meloni- ma sono contenta di aver contribuito a fare chiarezza».

La Meloni ora vuole chiedere l'appoggio del partito e ha convocato per lunedì mattina la direzione nazionale. Dovrebbe uscirne una valutazione più serena sul voto di fiducia. La formula ufficiale è sempre: «Aspettiamo di vedere premier e programma».

Ma dopo la schermaglia di ieri è più probabile che «il tricolore resti fuori dal patto giallo-verde».

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