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"Niente soldi a Torino"È scontro tra Boschi e Appendino

Il sottosegretario Maria Elena Boschi a Chiara Appendino: "A Torino non spettano soldi dal fondo perequativo Ici-Imu". Il sindaco: "Il governo deve trattarci come gli altri"

"Niente soldi a Torino"È scontro tra Boschi e Appendino

A quasi un anno di distanza, Maria Elena Boschi torna a "minacciare" Chiara Appendino.

Allora - era il giugno del 2016 - motivo del contendere erano i fondi pubblici per la realizzazione del parco della salute, usati dalla Boschi per ricattare i cittadini e invitarli a non votare per i Cinque Stelle. Adesso invece al centro del botta e risposta a distanza ci sono i 61 milioni che Torino dovrebbe ricevere dal fondo perequativo Imu-Ici.

Cioè quelli che permettono ai Comuni di compensare i mancati versamenti da parte dello Stato nel passaggio da Ici a Imu, fino alla Tasi. Passaggio che ha di volta in volta rosicchiato la percentuale dei soldi destinati ai Comuni. E per cui la giunta del capoluogo torinese ha deciso di inviare un’ingiunzione a Palazzo Chigi come aveva fatto il comune di Lecce.

"La richiesta non sarà esaudita", ha tagliato corto il sottosegretario, ospite de L'Intervista di Maria Latella su SkyTg24, "La sindaca sa che il governo ha un confronto con il Comune e che i 61 milioni non sono dovuti".

"Non lo dice Chiara Appendino che quei 60 milioni spettano a Torino, ma due sentenze, una del Tar e l’altra del Consiglio di Stato", ha replicato il sindaco pentastellato, "Il governo dovrebbe avere con le amministrazioni locali un rapporto istituzionale e non legato all’appartenenza politica, cosa che dalle dichiarazioni di Boschi mi sembra che non avvenga per Torino. Faccio appello affinché tutta Torino si unisca a noi in questa battaglia che è una battaglia per la nostra comunità e per tutti i torinesi".

La Appendino ha poi spiegato che "gli esiti delle due sentenze dei giudici amministrativi certificano la correttezza dei calcoli effettuati dai nostri uffici". "Per questa ragione abbiamo deciso di rimettere la questione al Consiglio di Stato con un ricorso di ottemperanza che sarà notificato nei prossimi giorni ai ministeri", ha aggiunto, "Come sono state trovate soluzioni transattive per altri comuni come Lecce, tramite l’inserimento di un emendamento specifico nella finanziaria, ci saremmo aspettati lo stesso trattamento per Torino.

Chiediamo niente di più e niente di meno di ciò che ci è dovuto".

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