Cultura e Spettacoli

Il nuovo Santoro sa di vecchio

Santoro torna alla tv generalista che aveva annunciato di voler abbandonare. Tentata di elaborare il ko andato in onda nel 2013

Il nuovo Santoro sa di vecchio

Michele Santoro torna alla tv generalista che aveva annunciato di voler abbandonare con Italia in prima serata su Raidue. Forse sarà un improbabile tentativo di elaborare il ko andato in onda nel gennaio 2013, quando Santoro e Travaglio furono ridimensionati da Silvio Berlusconi durante una puntata di Servizio pubblico.

Gli ascolti non premiano Santoro: poco più dell'8%, superato sia dalla fiction con Sabrina Ferilli sia da Chi l'ha visto. Ma non è la performance Auditel a preoccupare, quanto il modello di trasmissione fondato su reportage scontati, filmati visti un po' ovunque e temi consunti. Per un totale di quasi tre ore di trasmissione! La formula dell'inchiesta con telecamera nascosta sui luoghi dello svago selvaggio è antidiluviana, qualcuno ricorderà Lucignolo su Italia 1 e, andando ancora più indietro, le molte trasmissioni a tema di Mtv. Per fortuna che il format era annunciato come innovativo... Tutto sa di vecchio, oltre a Giulia Innocenzi spunta anche Marco Travaglio, un tempo opinionista fisso, ora confuso tra il pubblico. Perfino l'editoriale di Santoro guarda al passato, proprio a quella famosa puntata col leader di Forza Italia di cui si diceva.

Ancora più stantii, se possibile, i contenuti. Secondo Santoro e i suoi autori esistono ancora diverse Italie, quella dei ricchi senza gusto, votati solo al proprio profitto e quella degli intellettuali raffinati, unici rimasti a difesa del patrimonio culturale. L'Italia di Flavio Briatore da una parte, quella del critico d'arte Tomaso Montanari dall'altra. Gli ospiti neppure si confrontano su temi comunque già ampiamente trattati. Anzi, l'imprenditore viene a un certo punto dimenticato dal conduttore, che lo lascia lì a twittare annoiato su una scomoda seduta di legno, mentre passano filmati di Ibiza dove tutti, per sballarsi, buttano via il loro stipendio. Che novità: accade dalla fine degli anni Ottanta. Comunque, per un certo tipo di tv essere ricchi continua a risultare una colpa e i soldi sono sinonimo di cattivo gusto, a meno di non chiamarsi Santoro, che è sicuramente benestante e avrebbe potuto portare la sua testimonianza.

Mentre Italia scopre i party di Ibiza con quasi trent'anni di ritardo sul fenomeno, il mondo dell'informazione è cambiato, sono spuntati nuovi influencer come le fashion blogger particolarmente seguite dal pubblico giovane. Liquidate come stupidotte perché invece di citare Guerra e pace tra le letture preferite si appassionano a Uomini e donne. E qui pure Selvaggia Lucarelli scivola nel moralismo più ovvio, con giudizi affrettati su un fenomeno cui invece il mondo dell'imprenditoria guarda con attenzione. Il vecchio contro il nuovo finisce così per assomigliare al solito conflitto generazionale. Non manca il momento della tv redenzione: il rapper napoletano Bandog dice di essere stato salvato dall'attitudine criminale grazie alla musica, si esibisce nella consueta lamentatio del povero Sud abbandonato a se stesso.

E qui la noia si trasforma in sonno.

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