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A Roma nasce un nuovo campo nomadi

Il camping River di via Tiberina è ancora un campo rom con 800 nomadi, a dispetto delle promesse elettorali fatte dalla Raggi

A Roma nasce un nuovo campo nomadi

Roma accoglie un nuovo campo rom. Pochi giorni fa un centinaio di nomadi, provenienti dall’ex cartiera di via Salaria, sono arrivate al camping River di via Tiberina, a soli due chilometri dalla piazza di Prima Porta, e da lì saranno presto ricollocate in una nuova area limitrofa.

Il degrado del campo nomadi di Roma Nord

Una situazione che rischia di diventare esplosiva per gli abitanti della zona, come sottolineano gli esponenti di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e Giuseppe Calendino, capogruppo in XV Municipio. “Dopo il danno della mancata chiusura del campo nomadi di via della Tenuta Piccirilli e conseguente bando per il reperimento di una nuova area limitrofa, ora – dicono i due ‘meloniani’ - i cittadini rischiano la beffa di un’ulteriore ondata di 100 nuovi ospiti” che vanno ad aggiungersi a quelli già presenti nel campo per un totale di circa 800 nomadi. I residenti, come scrive il quotidiano Il Tempo, hanno scattato foto per testimoniare il degrado intorno al Camping River. “Fuori ci sono una decina di furgoni che stazionano, trasformati in sale gioco clandestine – raccontano - e la strada diventa una latrina”, me il rischio maggiore è la diffusione del fenomeno della prostituzione minorile. “Ci sono bambine di appena 5-6 anni in atteggiamenti equivoci per la loro età che fanno l’autostop da sole e bambini che imitano i boss guardando con uno sguardo di sfida. Questi piccoli – conclude un residente - sono allo sbando, fuori da ogni progetto di inclusione”.

La promessa non mantenuta della Raggi

Eppure contro lo scempio e il degrado dei campi rom, in campagna elettorale, si era battuto proprio il Movimento Cinquestelle, che ora governa il XV Municipio e il Campidoglio. Appena eletta era stata Virginia Raggi in persona a ribadire, in un’intervista ad Euronews, che la sua amministrazione avrebbe seguito la strada del superamento dei campi, ossia la loro graduale chiusura. Un’azione“che passa per un censimento serio e attuale delle condizioni socio-economiche, patrimoniali e reddituali delle persone che abitano il campo”, aveva detto.“Chi ha la possibilità di comprarsi o di affittarsi una casa lo farà, esattamente come fanno tutte le altre persone in Italia, anche perché non è tollerabile vedere all’esterno dei campi rom macchine di grossa cilindrata, sapendo che molte delle persone che abitano nei campi hanno già una casa di proprietà altrove. Questo deve cessare”, era stato il perentorio ammonimento. E infine: “Ci potrà volere un po’ più di tempo però all’esito di questa operazione i campi saranno chiusi e superati. Esattamente come chiede l’Europa, peraltro da anni”.

Bugie? Ipocrisia? Incapacità? Non sta a noi giudicare ma, intanto, i fatti dicono che, a due mesi dal suo insediamento, la giunta Raggi ha consentito l’apertura di un nuovo campo rom e, all’orizzonte, non si vedono segnali di “superamento”.

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