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Saluti fascisti, sinistra indignata Ora vuole vietarli per legge

Dalla Boldrini all'Anpi, coro di condanna contro i militanti di destra: «Servono norme più severe». Indaga la questura

Foto di repertorio
Foto di repertorio

«Massimo rigore», identificazione e denuncia alla Procura. Dopo la commemorazione di estrema destra sabato pomeriggio al Campo X del Cimitero Maggiore, cui ha partecipato un migliaio di manifestanti quasi tutti con il braccio alzato, interviene il prefetto di Milano Luciana Lamorgese: «Le forze di polizia - ha precisato - hanno accertato che non erano presenti stendardi e vessilli. Per coloro che hanno effettuato il saluto romano, una volta identificati, si procederà alla denuncia all'Autorità giudiziaria. Si è trattato di un'iniziativa non comunicata e clandestina. Il Prefetto di Milano ha concordato con il questore di procedere all'identificazione dei partecipanti attraverso le immagini e i filmati disponibili». Sulla stessa linea, appunto, il questore Marcello Cardona. Le indagini sul raduno, spiega, sono cominciate già nelle ore immediatamente successive e confluiranno in un «dettagliato rapporto con l'esito delle attività della Digos e della Scientifica» che domani sarà sul tavolo del sostituto procuratore Alberto Nobili, a capo dei pm che si occupano di terrorismo e attività eversive. Sulla manifestazione «non preavvisata», conclude la Questura, si procede con il «massimo rigore».

Si è acceso anche il fronte politico. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiede «ufficialmente a tutte le forze presenti in Consiglio comunale una ferma condanna» della manifestazione al Campo dove sono sepolti i morti della Rsi. «Vedremo chi lo farà e chi no», afferma. E aggiunge: «La nostra città non merita manifestazioni del genere. Milano è città Medaglia d'oro della Resistenza. Tutti quelli che sono denunciabili vanno denunciati, a prescindere dalle ultime sentenze», che non hanno ritenuto reato il saluto romano. «Bisogna distinguere - conclude il sindaco - tra la memoria, e per questo sono stato alla commemorazione di Ramelli e Pedenovi, e l'apologia di fascismo». Mentre il presidente provinciale dell'Anpi Roberto Cenati parla di «provocazione gravissima», la presidente della Camera Laura Boldrini avverte: «Lo Stato non si fa deridere dai nostalgici. I raduni con tanto di saluti romani che si sono tenuti a Milano e Cremona, in aperta e provocatoria violazione di quanto stabiliscono la Costituzione e la legge, rappresentano un affronto alla democrazia nata dalla Resistenza». Boldrini chiede leggi che contrastino «più incisivamente la propaganda neofascista».

Dal centrodestra interviene Francesco Storace, presidente del Movimento nazionale per la sovranità: Sala e Boldrini «sono sepolcri imbiancati che campano sull'odio. Il solo fatto che si pensi di denunciare mille ragazzi per la presenza al cimitero a ricordare i Caduti testimonia quanta confusione mentale ci sia in questa sinistra e quanto siano ridicoli. Se volete fare questo maxiprocesso avvisatemi: a Campo X ci vado pure io». Il capogruppo in Regione di Fdi-An, Riccardo De Corato, auspica lo stesso «zelo giudiziario» nei confronti delle «continue illegalità» dei centri sociali. Stefano Parisi vorrebbe vedere Sala «condannare con la stessa fermezza il boicottaggio di Israele promosso anche da Sumaya Abdel Qader, suo consigliere comunale». Intanto ieri Gianni Alemanno, segretario nazionale del Mns, ha deposto un tricolore sul cippo di Sergio Ramelli in risposta al sindaco che era andato alla commemorazione senza fascia. Mentre a Como, per l'anniversario della morte di Benito Mussolini (28 aprile 1945), ci sono stati necrologi e messe. Sulla Provincia di Como il «camerata Enrico Grossi» ha pubblicato un annuncio in memoria del Duce. Tra Dongo e Giulino di Mezzegra si è tenuto un raduno di «Commemorazione per le vittime delle esecuzioni partigiane».

E nella chiesa di Giulino, dove furono fucilati Mussolini e Claretta Petacci, diverse persone hanno partecipato alla messa in suffragio.

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