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Salvini, nuova polemica: la bimba a Pontida non c'entra con Bibbiano

La piccola sul palco è stata tolta alla famiglia, ma in Lombardia. Bonetti: addio al ddl Pillon

Salvini, nuova polemica: la bimba a Pontida non c'entra con Bibbiano

Il raduno di Pontida si trascina code al veleno: dalla questione (spinosa) della piccola in braccio al leader della Lega agli insulti antisemiti all'indirizzo di Gad Lerner.

Quella bambina in braccio al leader della Lega già domenica aveva suscitato vivaci proteste. Non era piaciuto poi l'accostamento all'inchiesta di Bibbiano sui piccoli tolti ai genitori naturali e dati in affido. L'uso strumentale di quella bambina è stato stigmatizzato. E per questo il leader della Lega è stato criticato dagli avversari politici e bersagliato dal popolo della Rete con gli epiteti più crudi.

La questione, però, è anche ammantata di giallo. La giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli ha attaccato frontalmente il leader del Carroccio denunciando una sorta di macchinazione. «Mi comunica un magistrato - scrive su Twitter - che la bambina Greta portata sul palco di Pontida non è menzionata nell'ordinanza del gip di Reggio Emilia sul caso Bibbiano». Facendo così implicita ammissione che quella bambina viene sì da un contesto simile a Bibbiano ma non dal comune emiliano.

La Lucarelli poi spiega di aver parlato con la madre della piccola che le ha detto che con Bibbiano non c'entrano nulla ma di venire dalla Lombardia, e che erano a Varese e Como le case-famiglia cui era stata affidata sua figlia e che lei era stata avvicinata a Roma durante una manifestazione sugli affidamenti e sui bambini strappati ai genitori naturali. E che in quella occasione le hanno proposto di andare a Pontida.

«Non uno, cinquanta bambini sul palco - ribatte stizzito Matteo Salvini, ospite della trasmissione Aria pulita di 7Gold -. I bambini sono il futuro. E guai a chi ruba i bambini per lucrare. Di casi Bibbiano ne verranno fuori altri. Non solo dall'Emilia, arrivano segnalazioni da tutta Italia». E sui social si sono sbizzarriti anche a immaginare macchinazioni ancor più bizzarre osservando che il vestitino che indossa la bambina in braccio a Salvini è lo stesso indossato dalla figlia in una recente uscita pubblica del leader della Lega. In verità la bambina immortalata in braccio all'ex ministro dell'Interno è proprio la figlia. Alla faccia dei complottisti.

Sempre attraverso Twitter arriva poi la rappresaglia politica. La neoministra della Famiglia Elena Bonetti (Pd) ha annunciato con un post l'intenzione di «archiviare» il ddl Pillon, che interveniva anche sulla spinosa questione degli affidi. «Per quanto mi riguarda - scrive la Bonetti - resterà nel cassetto».

La questione Bibbiano ha messo in ombra ma non cancellato la coda di polemiche sugli insulti antisemiti di cui è stato fatto segno il giornalista Gad Lerner. Per evitare che il livello della polemica scemasse sotto i livelli di attenzione mediatica, però, ci ha pensato lo stesso giornalista. «Quando qualche leghista diceva Vedo Lerner e capisco Hitler - ha detto ai microfoni dell'emittente radiofonica - il giorno dopo mi arrivava la telefonata di scusa di Bossi. Da Salvini, invece, niente, e un po' ci gongola». E su Twitter ha postato una foto con ragazzi leghisti. «Mi hanno chiesto il selfie e salutato cordialmente. Mica sono tutti come lui». Il lui ovviamente è Salvini, reo di non averlo chiamato per scusarsi degli insulti ricevuti. Sull'incidente aveva già rilasciato una dichiarazione domenica stessa il deputato Paolo Formentini («Nella Lega non c'è spazio per l'antisemitismo»). «A casa mia l'ospite è sacro e non si tratta mai male nessuno - ha invece replicato Salvini -, però Lerner mi ha augurato anche la morte.

Questi non sono giornalisti, sono calunniatori».

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