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La rovinosa caduta del governatore Pittella

La maxi inchiesta della procura di Matera incastra il presidente della Regione Basilicata: Pittella finisce agli arresti domiciliari dopo 25 anni di politica

La rovinosa caduta del governatore Pittella

Il governatore della Regione Basilicata Marcello Pittella, figlio dell'ex senatore Domenico Pittella e fratello di Gianni, per anni capogruppo SD al Parlamento europeo e attuale senatore del Pd, è finito agli arresti domiciliari dopo la maxi inchiesta della procura di Matera.

La carriera in politica

Nato a Lauria (Potenza), Pittella diventa nel 1993 consigliere e assessore alle attività produttive e allo sport del paese natio per il Psi. Eletto nel consiglio della Provincia di Potenza, si dimette da assessore e diviene in seguito capogruppo dei Democratici di Sinistra.

Già presidente nel consiglio provinciale di Potenza nel 1999, due anni più tardi viene eletto sindaco di Lauria con il 66,57% dei voti validi. Il 31 maggio 2005, prima del termine naturale del mandato, lascia l'incarico di sindaco per candidarsi alle elezioni regionali in Basilicata del 2005 nella lista Uniti nell'Ulivo. Nel 2012 viene nominato assessore alle attività produttive nella rinnovata giunta presieduta da Vito De Filippo.

Presidente della Basilicata

Dopo le dimissioni di De Filippo a seguito delle indagini giudiziarie su diversi consiglieri e assessori accusati di peculato, Marcello Pittella, nonostante il suo coinvolgimento nella vicenda, diventa vicepresidente della Basilicata. Si candida alle primarie il 22 settembre e, battendo il presidente in carica della Provincia di Potenza Piero Lacorazza (Pd), Nicola Benedetto (Cd) e Miko Somma (Comunità lucana - Movimento no oil), diventa il candidato del centrosinistra per la presidenza alle elezioni regionali del 2013.

Nella tornata elettorale del 17 e 18 novembre 2013 è eletto presidente della Regione Basilicata con oltre 148 mila voti (59,6%).

Nelle scorse settimane il Pd lucano aveva dato mandato a Pittella di correre per un secondo mandato in Regione alle elezioni per il rinnovo del parlamentino, previste al più tardi per l'inizio del 2019.

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