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Il tribunale dà ragione a Tiramani: legge Severino ancora ko

Il tribunale dà ragione a Tiramani: legge Severino ancora ko

La legge Severino potrebbe essere incostituzionale, perché tratta allo stesso modo, senza preoccuparsi della presunzione di innocenza, politici e amministratori dalle storie assai diverse. Sarà la Corte Costituzionale, con i suoi tempi non brevissimi, a doversene occupare. Ma intanto Paolo Tiramani, sindaco leghista del paese di Borgosesia, torna al suo posto. La sua sospensione è durata meno di due mesi.

Era il 20 dicembre quando nel municipio di Borgosesia il sindaco si era visto recapitare il provvedimento del prefetto di Vercelli che lo sfrattava in base alla «Severino», in seguito alla condanna ricevuta nel processo d'appello per i rimborsi in Regione Piemonte, inflitta il 24 luglio scorso. Tiramani era andato su tutte le furie, e aveva denunciato l'assurdità della legge, che tratta diversamente parlamentari nazionali e amministratori locali, resa eclatante proprio nel suo caso. Tiramani è infatti sia sindaco del paese che deputato, nonché membro della commissione di vigilanza sulla Rai. Ma le cariche nazionali restano al sicuro fino alla condanna definitiva, mentre le cariche locali vengono colpite già dopo la prima condanna. Ma nel caso di Tiramani c'era un dettaglio cruciale a tingere di assurdo la vicenda: in primo grado era stato assolto con formula piena, e solo in appello - dopo il ricorso presentato dalla Procura generale di Torino - era arrivata la sua condanna. Un ragionevole dubbio sulla fondatezza delle accuse, insomma, era certificato già nel percorso processuale.

È su questo punto che si è concentrato il ricorso d'urgenza presentato dai legali del sindaco-deputato al tribunale di Vercelli, con cui veniva denunciata la violazione da parte della legge Severino del principio di ragionevolezza sancito dalla Costituzione. Ieri mattina il tribunale civile di Vercelli ha accolto in pieno le tesi della difesa, giudicando l'accusa di incostituzionalità «non manifestamente infondata» e trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. Nel frattempo - e non era affatto scontato - il tribunale ha sospeso l'efficacia del provvedimento del prefetto.

Alle dieci e mezza Tiramani era di nuovo al suo posto in Municipio.

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