Cronache

Vaccini no, omeopatia sì Gli anti farmaci in piazza

Sabato «no vax» in corteo. Lorenzin: "Medaglia d'oro a Burioni. Ma il decreto sull'obbligo ancora non c'è"

Vaccini no, omeopatia sì Gli anti farmaci in piazza

Milano - Alle anime belle anti-vaccini non interessa sapere che il morbillo può tornare in forma violenta e, in certi casi, mortale. Né prendono in considerazione i rischi della ricomparsa di malattie dimenticate come difterite o poliomelite. Nemmeno se a lanciare l'allarme è il commissario europeo Andriukaitis. A loro interessa dire «no». E lo faranno anche sabato pomeriggio nelle piazze italiane. Da Milano a Roma, da Bologna a Catania, ci sarà una manifestazione contro tutto. Cioè contro i vaccini e contro l'obbligo di iniettarli ai propri figli per poterli iscrivere a scuola. In nome di una libertà di scelta rivendicata già in mille modi, anche con minacce di morte ai medici paladini della vaccinazioni e al ministro alla Salute Beatrice Lorenzin.

In linea di principio i genitori no-vax hanno ragione su un punto: tutti dovremmo essere liberi di poter scegliere. Ma non si sono resi conto che il governo ha dovuto sostenere la linea strong dell'obbligatorietà proprio perché un conto è la libertà di scelta di chi è informato, un altro conto è la libertà di scelta - molto più pericolosa - di chi ha creduto a false teorie sui rischio dei vaccini e le ha diffuse: dalla correlazione con l'autismo in avanti. Il ministero della salute è arrivato a decretare l'aut-aut - o ti vaccini o non puoi andare a scuola - proprio perché le bufale hanno minato le percentuali sulla copertura vaccinale «sociale». Siamo sotto la soglia che permette di tenere sotto controllo le malattie e, andando avanti con le vaccinazioni a macchia di leopardo, rischiamo di veder esplodere vere e proprie epidemie. L'immunologo Roberto Burioni l'ha detto più volte: un bimbo non vaccinato è un pericolo anche per i bambini coperti da vaccino. E anche loro, i vaccinati, devono poter essere liberi. Di non ammalarsi.

Non essendo riusciti a contestare con i dati l'efficacia dei vaccini, i genitori «salutisti» ora si appellano ai principi della democrazia. «Vogliamo poter scegliere». Concetto sacrosanto, per carità, ma vallo a dire alle mamme che hanno visto morire i figli di meningite nel giro di tre ore. Vallo a dire ai bambini che hanno riportato danni irreversibili per alcune infezioni. Eppure ci sono ancora i genitori convinti che l'immunità contro certe malattie mortali si possa ottenere solo con metodi del tutto naturali.

Sicuramente ci saranno intoppi nella gestione delle vaccinazioni, sicuramente ci saranno liste d'attesa impossibili da smaltire prima dell'inizio dell'anno scolastico. Ci saranno presidi-sceriffi che non sapranno come fare a dire «no, suo figlio non è vaccinato e non può entrare in classe». Sicuramente. Ma, al di là di un decreto ancora tutto da capire (deve ancora essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale), resta la bontà del principio: i vaccini sono una conquista, senza di loro torneremmo a combattere le malattie di cent'anni fa. Il ministro della Salute Lorenzin ne è sempre più convinta. Tanto che ha annunciato di voler conferire una medaglia d'oro al merito della sanità pubblica all'immunologo Burioni, contro cui alcuni no-vax, stando alle minacce sui social network, avrebbero pronti perfino dei proiettili. «Esprimo la mia vicinanza a Burioni - sottolinea Lorenzin - vittima di durissimi attacchi e vili minacce, anche di morte, solo per il fatto di sostenere inconfutabili verità scientifiche a sostegno delle vaccinazioni». Burioni in questi giorni, dopo la morte di un bimbo per otite, ha difeso anche gli antibiotici.

Ma i fans dell'omeopatia, gli stessi che sabato saranno in piazza, anche in questo caso la vedono a loro modo: «Il sistema strumentalizza il caso del bimbo morto per demonizzare tutta l'omeopatia» sostengono.

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