Rania di Giordania ha il guardaroba più costoso al mondo

La regina consorte di Giordania è ormai considerata un’icona glamour, di stile ed eleganza. Il suo ruolo politico non le proibisce di essere anche una vera e propria influencer sui social, soprattutto su Instagram, dove conta più di cinque milioni di follower. Una sovrana, una madre, una moglie perfetta, ma non per i suoi detrattori, che non perdono occasione di criticarla.

Recentemente è stata accusata di aver ceduto al mito dell’eterna bellezza con dei trattamenti al botox, ma ora le invettive sono diventate più aspre e si rivolgono alla ben nota passione della sovrana per la moda occidentale e le grandi maison, in particolar modo Valentino e Alexander McQueen.

La polemica è partita dal sito “Ufo No More”, che si occupa proprio di esaminare il look di regine e principesse di tutto il mondo. A quanto pare Rania spenderebbe 480 mila dollari all’anno per il suo guardaroba, contro i 55 mila di Kate Middleton.

C’è di più: sembra che vi sia una specie di “testa a testa” tra la regina di Giordania e Meghan Markle. Secondo le ultime indiscrezioni di “Ufo No More” quest’ultima, infatti, avrebbe sperperato 500 mila dollari per i suoi abiti in poco meno di un anno di matrimonio.

Rania è stata accusata di essere una nuova Maria Antonietta, ovvero una spendacciona che non si preoccuperebbe del delicatissimo ruolo del suo regno, nel cuore di un Medio Oriente che sta attraversando una travagliata fase storica.

La risposta della regina non si è fatta attendere ed è stata affidata alla sua pagina Facebook: i raffinati vestiti che indossa durante le uscite pubbliche sarebbero, in realtà, prestiti e regali delle più celebri maison, oppure degli acquisti fatti a prezzi di gran lunga più bassi, potremmo dire di favore, in virtù della sua posizione sociale e del suo ruolo di icona mondiale dell’eleganza.

Il messaggio è stato scritto in arabo, un dettaglio non da poco e che vuole sancire lo stretto legame tra Rania e il suo popolo, essere una giustificazione di fronte ai sudditi e un modo per ricordare a tutti, giordani e non, che la loro sovrana è, prima di tutto, una donna araba e musulmanache ha a cuore il destino del suo Paese.