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Moratti: "L'Inter ha una rosa da 2° posto, ho fiducia in Mancini"

Moratti resta il tifoso numero uno dell'Inter. L'ex patron e presidente del club nerazzurro ha mostrato fiducia nel Suning e in Roberto Mancini

Moratti: "L'Inter ha una rosa da 2° posto, ho fiducia in Mancini"

Massimo Moratti non è più il proprietario e presidente dell’Inter, ma resta comunque il tifoso numero uno del club nerazzurro. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Moratti ha toccato di diversi argomenti mostrandosi ancora una volta fiducioso del Suning Commerce Group di Zhang Jindong e del mercato dell’Inter: "Sin dal primo incontro i cinesi mi hanno fatto un’ottima impressione. Per vari motivi, tra cui i paletti del fairplay finanziario, si pensava che servisse loro un po’ di tempo per potere intervenire. Invece stanno facendo da subito un gran mercato. E di questo faccio i complimenti anche a Thohir. A oggi si può dire che se, oltre a Candreva, venisse confermato l'arrivo di Gabigol, sulla carta l'Inter sarebbe la seconda forza di un campionato che comunque la Juventus sembra aver già vinto. Però tutto dipenderà dal clima che sapremo creare nello spogliatoio, altrimenti aver comprato buoni giocatori da aggiungere a quelli già in casa non sarà servito a nulla. Sulla carta l’Inter ha un potenziale da secondo posto, poi tutto questo va confermato sul campo, amalgamando bene i giocatori. E senza dimenticare che manca poco meno di un mese alla fine del mercato e che Napoli e Roma piazzeranno colpi importanti per rimpiazzare Higuain e Pjanic. Sono arrivati tutti giocatori di valore, ma mi sembra che soprattutto gli attaccanti siano super. Dando per scontato che resti Icardi. Candreva alla Lazio ha fatto grandi cose, è un ottimo giocatore e un bravissimo ragazzo".

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Moratti nel novembre del 2014 consigliò a Thohir di affidare la panchina dell’Inter proprio a Mancini al posto dell’esonerato Mazzarri. Ecco il suo pensiero sul tecnico jesino che in queste ultime settimane ha avuto non pochi attriti con il club nerazzurro: "Nemmeno io, che con i cambi di allenatori non scherzavo, ho mai pensato di fare rivoluzioni tecniche a venti giorni dall'inizio del campionato. Quindi serve grande chiarezza, vanno prese decisioni definitive e, anche se non conosco le richieste che ha fatto, nel caso si decida di andare avanti con lui a Mancini va dato il giusto sostegno. Anche perché poi non devono più esserci alibi per nessuno, avanti tutti insieme nella stessa direzione.

Da fuori è difficile giudicare, ma di solito uno spogliatoio avverte certe sensazioni e magari inconsciamente lavora meno bene se non sente che la guida è del tutto legittimata".

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