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La Samp di Vialli presidente. Senso del dovere e appartenenza

La Samp di Vialli presidente. Senso del dovere e appartenenza

M ozione di affetto: finalmente Luca torna a fare qualcosa per il calcio. E per la sua Sampdoria. Sopraggiungono, poi, i pensieri rivolti al suo nuovo ruolo, quello di presidente, dunque il capo, dunque il punto di riferimento. Chi ha memoria di Vialli calciatore ne ricorda benissimo le doti tecniche, le acrobazie atletiche, la personalità, la furbizia rapace. «Me li mangio tutti», mi aveva detto, seduto nel letto di degenza, dopo un infortunio serio alla gamba, prima di rientrare nel gruppo della nazionale per sfidare i concorrenti alla maglia di attaccante al mondiale di Italia '90. Ne aveva il diritto, poteva e doveva pensarlo e dirlo, effettivamente StradiVialli, come lo battezzò Brera in omaggio al concittadino cremonese maestro del violino, è stato un centravanti di quelli potenti e fulminanti, eccellente in Italia e altrettanto efficace a Londra con il Chelsea. Oggi Genova per lui non è un'idea come un'altra, continuando sulla poesia di Paolo Conte, Genova non dovrà avere giorni tutti uguali, perché Gianluca Vialli ha bisogno di vivere una vita nuova e di farla vivere alla Sampdoria, come gli riuscì regalandole gol mille e portandola fino nel tempio di Wembley per la finale di coppa dei campioni contro il Barcellona. Stavolta non saranno le sue gambe e il suo fisico tosto a imporre il risultato finale, stavolta sarà la sua voglia di trasmettere al gruppo, alla squadra, alla casa blucerchiata, il senso del dovere e dell'appartenenza. Rari sono gli esempi di ex calciatori ai quali sia riuscita l'impresa ma Luca può battere anche questa cantilena cattiva. Dunque ricomincia dal proprio passato, cercando a fatica di fuggire e sfuggire alla malinconia di un'esistenza che di colpo lo ha pugnalato alla schiena. La Doria è la sua medicina, la tribuna del Ferraris la sua residenza.

Genova lo aspetta, lo aspetta chi ama il calcio, lui, Gianluca Vialli, con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così.

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