Coronavirus

"Speriamo ti venga il virus", ragazzino cinese insultato su campo di calcio

L'episodio di razzismo, tra l'indifferenza generale, è accaduto durante una gara dilettantistica nel milanese. Società di calcio e sindaco scendono in campo a difesa del piccolo calciatore

"Speriamo ti venga il virus", ragazzino cinese insultato su campo di calcio

Un brutto e triste episodio di razzismo e bullismo sportivo è capitato ad un ragazzino cinese al quale è stato augurato di contrarre il coronavirus. L'insulto è avvenuto durante una partita di calcio del campionato nazionale Dilettanti dell'Asd Cesano Boscone, squadra della provincia di MIlano, contro l'Ausonia.

L'episodio, come ha riportato IlMessaggero, avvenuto al 35' minuto del secondo tempo durante l'uscita in lacrime dal campo da parte del piccolo Francesco Lin, è stato denunciato dal giovane calciatore sul proprio account Instagram ed è stato ripreso dalla propria squadra che ha reso pubblico lo sfogo sulla pagina Facebook.

Lo sfogo

"In tutto questo tempo che ho giocato con l'Idrostar non mi era mai capitato di ricevere insulti razziali - scrive il ragazzo - siamo nel 2020 e ancora c'è gente che insulta le persone cinesi, le persone di colore..." E poi, in lacrime, riporta l'insulto così come gli è stato rivolto. "La cosa che non riesco a mandare giù è che mi vengono a dire...spero che ti venga il virus come ci sono nei mercati in Cina. Dopo questa frase sono uscito in lacrime, lasciando i miei compagni sul campo. Mi scuso molto con i miei compagni...", ha scritto, piangendo, il piccolo calciatore. L'episodio, secondo quanto denunciato dalla società, sarebbe avvenuto sabato scorso durante il match Cesano Boscone - Ausonia, prima partita del girone primaverile dei giovanissimi 2006.

Indifferenza generale

Dal canto proprio, la società di Lin ha usato parole dure nei confronti dell'arbitro e della squadra avversaria che non ha richiamato il calciatore dal quale sarebbe partito l'insulto. "Il peggio arriva dopo, quando l’arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e nè il Mister della squadra Ausonia e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore. Passa tutto inosservato, tra l’indifferenza generale - scrivono -L’INDIFFERENZA. È questo che ci fa PAURA".

E poi, l'impegno a combattere ogni forma di razzismo. "Noi come società non lasceremo stare, non faremo finta di niente. Vogliamo combattere, per Francesco Lin e per tutti gli altri che subiscono umiliazioni di questo genere, soltanto perché hanno un colore della pelle diverso".

Scende in campo anche il sindaco

Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone (Milano) entra, giustamente, a gamba tesa dopo aver appreso dell'episodio di razzismo. " Quanto accaduto, se confermato, lascia esterrefatti e merita la mia più ferma condanna - ha dichiarato Negri - La risposta non può limitarsi alla sfera del calcio perché interessa tutta la nostra comunità. Il comune di Cesano Boscone sarà a fianco dell'Idrostar nel muoversi rispetto alla giustizia sportiva e a qualsiasi altra iniziativa si voglia intraprendere. Con il nostro calciatore di origini cinesi è stato offeso tutto il nostro paese che è, senza nessuna titubanza, luogo di integrazione e fratellanza, anche attraverso lo sport. Ripudiamo il razzismo e combattiamo i razzisti".

La cosa incredibile è che, dopo l'insulto sul virus, nessuno al campo da calcio abbia preso provvedimenti.

"Stando alle prime ricostruzioni - precisa su Facebook - il tutto sarebbe avvenuto con la compiacenza di buona parte del pubblico ospite che addirittura ha sostenuto i propri giocatori, degli allenatori avversari e nel pieno silenzio dell'arbitro che avrebbe lasciato proseguire la partita come se nulla fosse".

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