Scienze e Tecnologia

Trump vuole la Luna: 1.6 miliardi extra per tornarci nel 2024

Oltre ai 21 miliardi di dollari assegnati in precedenza, il presidente americano avrebbe proposto un'ulteriore spinta per accelerare i tempi e garantire il ritorno dell'uomo sul suolo lunare.

Trump vuole la Luna: 1.6 miliardi extra per tornarci nel 2024

Trump vuole la Luna entro il 2024, e per assicurare la riuscita del progetto rilancia: un ulteriore stanziamento da 1,6 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2020 proposto alla NASA.

Il presidente americano fin dal principio del suo mandato ha indicato nella riconquista del satellite naturale terreste e successivamente di Marte, alcuni tra gli obiettivi principali del programma. Poche ore fa, tramite il suo attivissimo profilo Twitter, ha dato direttamente la notizia dell’aumento di budget.

Un tempismo perfetto che cerca di colmare alcuni dubbi emersi in questi giorni sull’effettiva possibilità di realizzare l’idea nei periodi indicati. Una settimana fa difatti, William Gerstenmaier (Associate Administrator for Human Exploration and Operations della NASA dal 2005), aveva dichiarato come la timeline fosse difficile da raggiungere e completare nel tempo stabilito. Così tanto da definire l’eventuale allunaggio da parte dell’uomo nel 2024 “piuttosto spartano: valuteremo il minimo necessario per riuscire nell’opera”.

La missione, identificata attualmente come progetto Artemis, dovrebbe gettare le basi per stabilire una presenza continuativa e a lungo termine dell’uomo sul satellite naturale terrestre. Artemis, un nome non scelto a caso: dalla mitologia greca, sorella gemella del dio Apollo, denominazione del programma spaziale che portò cinquanta anni fa gli astronauti statunitensi sulla Luna.

Quello del presidente Trump è attualmente solo un emendamento: vedremo se il Congresso lo sottoscriverà.

Per la missione lunare sarebbe una buona spinta, soprattutto in virtù di una stima dei costi totali necessari non ancora trapelata: 8 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni qualcuno ha ipotizzato, ma il capo dell’agenzia spaziale Bridenstine ha seccamente smentito.

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