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Albergo ti dico addio Meglio case in affitto (ma solo extralusso)

Costano fino a mille euro a notte, compresi autista e camerieri, e stanno "rubando" clienti agli hotel più esclusivi in Europa e in Italia

Albergo ti dico addio Meglio case in affitto (ma solo extralusso)

Parquet per terra, mobili di design, camino sempre acceso ed enormi finestre che si affacciano sul cuore di New York. Non è la suite di un albergo a cinque stelle, ma una casa di lusso nel quartiere Tribeca. Per dormirci una notte basta cliccare in uno dei siti specializzati nell'affitto a breve termine di abitazioni da sogno. Perché adesso la sharing economy, quella che ha permesso a portali come Airbnb o Blablacar di diventare punti di riferimento per milioni di turisti nel mondo, ha contagiato anche i super ricchi. E così è sempre più facile imbattersi in soluzioni che nulla hanno da invidiare agli hotel più esclusivi, ma che regalano un'atmosfera decisamente più autentica e riservata. Il tutto senza rinunciare alle comodità e alla privacy. Il fenomeno è una realtà già consolidata negli Stati Uniti e in Nord Europa, ma piano piano si sta affermando anche in Italia. È recente, per esempio, lo sbarco a Milano del sito Onefinestday, arrivato nel capoluogo lombardo dopo aver esordito a Roma, New York, Londra, Parigi, Los Angeles, Miami e San Francisco. Il portale permette di prendere in affitto abitazioni favolose anche solo per una notte, con prezzi che in media oscillano fra 200 e oltre duemila euro al giorno. Basta scegliere la località, indicare il periodo di vacanza e selezionare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

NOTTI EUROMAGICHE

Scorrendo fra gli annunci ci si può imbattere in un bellissimo loft in via Vetere, nella zona delle Colonne di San Lorenzo a Milano, disponibile per circa 320 euro a notte. Oppure, poco lontano, in una modernissima casa con terrazzo per poco più di 400 euro. Ma i prezzi, soprattutto all'estero, possono crescere molto. E così per dormire nel centro di San Francisco si può arrivare a spendere anche duemila euro al giorno. A Roma, dove questa realtà esiste da più tempo, gli annunci disponibili sono circa settanta, con prezzi che possono variare da circa 250 euro a notte per un monolocale a ridosso del centro, a oltre tremila per una residenza esclusiva con vista sulle meraviglie della Capitale. Per chi voglia, per esempio, passare una notte in un moderno appartamento di via Sant'Alberto Magno, non lontano da Colosseo e Fori Imperiali, la cifra chiesta è 540 euro a notte per tre stanze da letto che possono ospitare fino a cinque persone. Con il tempo il numero dei portali attivi in questo settore è cresciuto, così adesso è possibile prenotare anche su Sweet Inn, attivo in molte città del mondo - Tel Aviv, Bruxelles, Barcellona, Parigi, Gerusalemme, Lisbona - fra le quali anche Roma. Navigando fra le sue pagine, che offrono anche una panoramica in 3D degli appartamenti, è possibile trovare un bel monolocale di 40 metri quadri in via delle Carrozze. Il prezzo? Solo 190 euro a notte per un massimo di tre ospiti. Invece, nel Ghetto ebraico, è disponibile un bilocale: per due notti (minimo di prenotazione richiesta) il prezzo è 390 euro. Con la possibilità di chiedere, pagandolo a parte, anche un transfer per gli spostamenti da e per l'aeroporto. Insomma, per chi voglia provare questa nuova alternativa al resort di lusso non c'è che l'imbarazzo della scelta.

NIENTE CRISI

A dimostrarlo sono anche i numeri: l'affitto delle case vacanza in Italia lo scorso anno è cresciuto del 15 per cento. Il fatturato è lievitato del 20 per cento, per un giro d'affari che quest'anno potrebbe toccare quota cento milioni di euro. Complice la crisi economica, visto che questa soluzione permette di risparmiare fino a 30 per cento rispetto a un hotel di pari livello nella stessa zona. Ma anche un nuovo modo di concepire le ferie. A confermarlo è Francesco Lorenzani, amministratore delegato di Feries srl, società che fa capo a CaseVacanza.it. «Stiamo assistendo a un nuovo approccio, che non percepisce più le case vacanza solo come un'alternativa economica agli alberghi, ma anche come una soluzione chic - dice -. Per questo l'home sharing è in voga anche fra il target dei più abbienti. Un ruolo molto importante però l'ha avuto anche la tecnologia, che ha permesso la diffusione del fenomeno sul mercato, rendendo più semplici e sicure le prenotazioni attraverso il web». Il successo è decretato da caratteristiche che rendono la vacanza in casa davvero unica. «Alloggiare in un appartamento offre maggiore libertà rispetto a un hotel - prosegue -. Inoltre consente di godere della privacy che in una struttura tradizionale potrebbe venire a mancare». Per questo adesso anche i ricchi strizzano l'occhio a queste soluzioni. «Proprio per loro la privacy è un plusvalore irrinunciabile» conferma l'esperto. Così si scopre che a scegliere le vacanze in casa sono per lo più turisti abbienti, che viaggiano in famiglia o con gruppi di amici a vogliono godere dei comfort di un appartamento di lusso. Per questo chiedono case con piscina, cuochi personali e se possibile anche spa. «L'offerta è davvero molto varia - conclude Lorenzani -. È possibile trovare ville da sogno ma anche abitazioni storiche nel cuore delle città. Non mancano le soluzioni tipiche, come i trulli in Puglia o i dammusi in Sicilia, sapientemente ristrutturati e adattati alla domanda del target più esigente». Sono disponibili, naturalmente, anche i servizi aggiuntivi: dalla colf al maggiordomo, fino ad autisti e guide turistiche. I portali fanno da tramite fra domanda e offerta, selezionando le abitazioni attraverso un team di esperti che visita personalmente ogni casa. I criteri di scelta sono generalmente grandezza, bellezza, comfort e design. Perché tutto deve essere pensato per rispondere alle esigenze più svariate. Per questo, in media, solo una soluzione su dieci supera la selezione e finisce fra le pagine dei siti. L'agenzia si occupa anche delle pulizie, della biancheria, dei kit di benvenuto da offrire ai clienti e di riporre gli oggetti che i proprietari non vogliono mettere a disposizione. Si tratta spesso di privati cittadini, che decidono di mettere a reddito la propria abitazione di lusso, ma anche società di investimento. Insomma, il mercato della condivisione è in costante crescita. Ed è spinto da fattori che sempre di più ne decretano il successo.

IL RISCHIO ABUSIVI

«I punti di forza sono sicuramente, sia per i clienti sia per i proprietari, i vantaggi economici e la disponibilità di un ambiente domestico nel quale è più facile sentirsi a casa - analizza Magda Antonioli, docente di Analisi delle politiche e management pubblico all'università Bocconi di Milano -. Naturalmente dietro questa crescita ci sono alcune insidie, con il pericolo di concorrenza sleale rispetto alle strutture tradizionali. Per questo sarebbe opportuno risolvere definitivamente alcuni temi come per esempio fisco, lavoro e abusivismo». Intanto il mercato non si ferma, a dispetto della crisi economica che ancora frena alcuni comparti del turismo. «La sharing economy è in buona salute - prosegue - specialmente quella che ha a che fare con i target più elevati.

I ricchi non conoscono crisi, come dimostra la crescita esponenziale di tutti i settori legati al lusso proprio negli anni più difficili dal punto di vista economico».

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