Cronache

Allarme morbillo in Italia: "Decessi sono in aumento"

I paesi dove l'epidemia si è manifestata più violentemente sono stati Romania (5560) e Italia (5004). Un numero molto alto quello italiano, pari a un terzo di tutti i casi europei, sopratutto se si considera che secondo i dati del Ministero della Salute nel 2016 erano stati soltanto 862

Da Wikipedia
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"Nel ultimo mese di gennaio il trend di mortalità (del morbillo, ndr) è molto aumentato, con un morto ogni 80 casi. La regione più colpita nel 2018 è la Sicilia" dichiara Massimo Andreoni, Professore Ordinario di malattie Infettive della facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli studi di Roma "Tor Vergata".

I dati allarmanti

Nel 2017 in Europa il morbillo ha ucciso 30 persone e ne ha colpite 14.451, circa il 400% in più rispetto all'anno precedente, quando sono stati registrati solo 4.643 casi. I paesi dove l'epidemia si è manifestata più violentemente sono stati Romania (5560) e Italia (5004). Un numero molto alto quello italiano, pari a un terzo di tutti i casi europei, sopratutto se si considera che secondo i dati del Ministero della Salute nel 2016 erano stati soltanto 862. Il maggior numero di morti in Romania con 19 morti, secondo posto in Italia con 4 decessi sugli oltre 5mila casi, mantenendo un incidenza che spesso si ripete nelle epidemie di morbillo di un morto ogni circa mille casi.

A sostegno dei dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il parere degli specialisti della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali - SIMIT.L'88% di tutti i casi italiani del 2017 si è registrato in soggetti non vaccinati; un altro 6% in persone che hanno fatto una sola dose. Quindi il 94% dei pazienti sono persone che non si sono adeguatamente vaccinate. Un altro dato interessante è che ben il 44% dei malati hanno avuto un quadro clinico tale da portarli al ricovero, per un totale di circa 2000 ricoveri.

"Trend di mortalità è molto aumentato"

"Nel primo mese del 2018 ci sono stati 164 casi di morbillo in Italia - rileva il Prof. Massimo Andreoni, Professore Ordinario di malattie Infettive della facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli studi di Roma "Tor Vergata" - Ben due i decessi, un 38enne e un 41enne. Il trend di mortalità è quindi molto aumentato, con un morto ogni 80 casi. Le regioni più colpite nel 2018 sono la Sicilia, Lazio, Calabria e Liguria dove si sono registrati l'80% dei casi. Il 93% di tutti i casi del nuovo anno è avvenuto in pazienti che non hanno eseguito la vaccinazione; un caso su due è finito in ospedale". "Probabilmente, dobbiamo aspettarci una progressiva riduzione dei casi nel corso del 2018 - afferma il Prof. Andreoni - ma siamo ancora in piena fase epidemica, quindi si consiglia ancora di vaccinarsi o di completare la vaccinazione con la dose di richiamo. I due casi letali del 2018 devono ricordarci come questa malattia che noi consideriamo una malattia poco fastidiosa potrebbe provocare addirittura il decesso della persona".

"L'unico vero strumento capace di proteggerci è il vaccino - conclude Andreoni - la diffusione dello scorso anno e l'aumento di mortalità ci deve far riflettere sull'importanza che questo assume. Non solo per coloro per i quali è previsto l'obbligo della vaccinazione, ma anche per i giovani adulti, per i quali è un richiamo. La causa principale dell'esplosione del morbillo, infatti, è proprio l'alto numero di persone non protette che permette una più ampia circolazione del virus.

Più le persone non si vaccinano, maggiore è il rischio di registrare un aumento dei casi".

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