Cronache

Ilaria D'Amico indagata per evasione fiscale

L’attuale compagna del portiere della Juventus Gigi Buffon avrebbe evaso l’Irpef per circa 400 mila euro

Ilaria D'Amico indagata per evasione fiscale

La giornalista Ilaria D’Amico è indagata a Roma per violazione della legge tributaria. L’attuale compagna del portiere della Juventus Gigi Buffon, secondo i pm della capitale, avrebbe evaso l’Irpef tra il 2009 e il 2011 per circa 400 mila euro. Il procedimento, avviato a Milano nell’ottobre scorso, è giunto a Roma per competenza. Si annuncia dunque un'estate agitata per la conduttrice Sky.

Dopo le copertine dei settimanali per la sua presunta gravidanza, adesso dovrà fare i conti con il Fisco. Le indagini sono partite nel giugno del 2013 da parte degli uomini della polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano. Adesso ilo procedimento è giunto a Roma. Sarà lì che la D'Amico dovrà chiarire la sua posizione col Fisco. Un fulmine a ciel sereno proprio quando la giornalista e il portiere della Juventus avevano trovato un pò di serenità dopo il turbolento periodo della separazione tra lo stesso Buffon e la sua ex moglie, Alena Seredova.

Intanto l'avvocato della D'Amico spiega: "È un’errata contabilizzazione di costi ienerenti la propria attività professionale, che ha portato Ilaria D’Amico a una denuncia per truffa nei confronti dell’ex commercialista di famiglia. Inoltre preciso che
si tratta di fatti generati dall’errata contabilizzazione di costi inerenti la propria attività professionale. Questi stessi fatti - prosegue il legale della conduttrice Sky - sono noti alla signora d’Amico fin dal 2013, ed hanno determinato, nel momento della loro emersione, la presentazione, il 28 dicembre 2013, di una denuncia querela per truffa nei confronti dell’ex commercialista di famiglia.

È quindi da escludersi - la conclusione - qualsiasi volontà di frodare il fisco da parte della signora d’Amico, che al contrario sta collaborando con la Guardia di Finanza al fine di arrivare ad un rapido accertamento della vicenda e per veder tutelate le proprie ragioni".

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