Cronache

Soddisfazione e rabbia: Genova inaugura il nuovo ponte

L'inaugurazione del nuovo ponte di Genova comincerà alle ore 18.30 di questo pomeriggio. Atteso l'arrivo del presidente Sergio Mattarella e del premier Giuseppe Conte

Soddisfazione e rabbia: Genova inaugura il nuovo ponte

Sarà inaugurato quest'oggi, lunedì 3 agosto, il nuovo ponte di Genova e mercoledì 5 agosto dovrebbe essere già aperto al traffico. Sarà una lunga giornata istituzionale quella dell'inaugurazione del Viadotto sul Polcevera, rinonimato San Giorgio in onore del martire della Chiesa e leggendario guerriero. Per il pomeriggio, sono attesi nel capoluogo ligure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, oltre a esponenti di governo e altre autorità. Alle 18 prenderà il via la cerimonia ufficiale con l'intonazione dell'Inno di Mameli e la lettura dei nomi delle 43 vittime del crollo del Morandi. Ci saranno poi gli interventi istituzionali, fra cui il commissario per la ricostruzione e sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore della Liguria Giovanni Toti, l'architetto Renzo Piano che ha disegnato il nuovo ponte, il presidente del Consiglio Conte. Al termine della cerimonia è previsto il passaggio delle frecce tricolare.

Il nuovo ponte San Giorgio

Erano esattamente le ore 09.37 del 14 agosto 2018 quando quel ''ponte malato'', vecchio e scricchiolante, crollò in un boato doloroso portando via con sè la vita di 43 persone. Oggi, a distanza di 2 anni da quelle ore drammatiche, l'inaugurazione del nuovo viadotto che segna la rinascita per molti cittadini genovesi dopo una lunga ed estenuante attesa. Il ponte San Giorgio, lungo circa 1,1 chilometri e alto 44 metri, è stato progettato dell'architetto Renzo Piano. La nuova struttura, costruita da Webuild e Fincantieri, si appoggia a 18 pile in calcestruzzo. Il collaudo statico ha dato esito positivo, come attesta il certificato rilasciato dall'Anas, che nel 2019 aveva ricevuto l'incarico dal Commissario straordinario per la Ricostruzione Marco Bucci di occuparsi anche del collaudo tecnico-amministrativo. Le attrezzature messe in campo per costruire la grande opera comprendono 17.000 tonnellate di acciaio per carpenteria metallica, 7.000 tonnellate di barre in acciaio ad aderenza migliorata per calcestruzzo, 67.000 metri cubi di calcestruzzo per fondazioni/pile/soletta, 1.000 maestranze impegnate. Un lavoro 7 gioni su 7, 24 ore su 24, che non si è fermato nemmeno per il Coronavirus e che tra due giorni sarà già operativo.

''Genova non è in ginocchio"

Parole entusiaste giungono dal governatore della Liguria Giovanni Toti che, a poche ore dalla cerimonia, esprime grande soddisfazione per la realizzazione del progetto. "Genova non è in ginocchio - scrive Toti in un lungo post su Facebook -Lo avevamo detto con il sindaco Bucci a poche ore dal crollo di Ponte Morandi. Eravamo stati anche criticati per questo. Invece avevamo ragione e oggi restituiamo a Genova il suo ponte. In quelle parole pronunciate a caldo, con il dolore che esplodeva in noi ma con le maniche già rimboccate per lavorare, c'era tutto l'orgoglio e la tenacia tipica dei genovesi. In quelle parole pronunciate nel momento più buio c'era la forza di andare avanti da subito. Lo abbiamo fatto. Senza dimenticare mai le 43 vittime. Il loro ricordo ci ha accompagnato in ogni giorno di lavoro e sarà così per sempre. Il primo pensiero in questa giornata è per chi non c'è più, per le loro famiglie che aspettano giustizia, e noi la pretendiamo con loro. Perché quel ponte non doveva cadere e qualcuno dovrà pagare. Ed è per questo che oggi non sarà una festa. Resta però la soddisfazione per l’impresa riuscita grazie al lavoro di donne e uomini che oggi ringrazieremo e che ci hanno fatto rialzare con fierezza e tenacia. Lo avevamo promesso ed è stato così. Benvenuto Ponte Genova San Giorgio: unisci la città e portaci verso un futuro migliore!".

''Questo ponte non ci appartiene''

Non parteciperà all'inaugurazione, invece, il Comitato dei parenti delle vittime del Morandi. "Per noi questo ponte è la continuazione di quello precedente ed essere lì sopra per noi sarebbe molto difficile. - spiega ai taccuini di LaPresse Egle Possetti, presidente dell'associazione - Sicuramente sarebbe stato meglio che la revisione della concessione fosse stata fatta prima del varo del nuovo Ponte, ma chiaramente questo frangente deve essere gestito da ci ha la concessione".

"Niente polemiche", ma un auspicio: "speriamo che presto tutto possa essere gestito in modo diverso, chi aveva in gestione il ponte al momento della tragedia non deve più avere la fiducia degli italiani".

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