Cronache

Incidenti A22, il racconto di Andrea D'Amico: "Sembrava di essere usciti da un incubo"

Il procuratore sportivo stava viaggiando sul tratto autostradale sulla A 22 dove, stamattina, a causa della nebbia, diversi mezzi sono stati coinvolti in gravi incidenti. La sua testimonianza

Incidenti A22, il racconto di Andrea D'Amico: "Sembrava di essere usciti da un incubo"

Lo ha definito un muro di nebbia quello che si è trovato di fronte, all'improvviso, mentre stava percorrendo la A 22. Erano passate da poco le 9.15 quando Andrea D'Amico, procuratore sportivo di diversi calciatori, tra cui Sebastian Giovinco, si stava dirigendo verso sud, per arrivare a Mantova.

È stato in quel momento che il procuratore, entrato a Verona Nord, stava attraversando quel tratto autostradale dove, a causa della nebbia, è accaduto di tutto. Maxitamponamenti, scontro e incidenti che sono costati la vita a una persona e che hanno provocato 23 feriti, tra cui tre gravi. Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, a quell'ora la visibilità, in strada, era di circa 50 metri.

Il racconto di D'Amico

"Stavamo andando verso sud e dieci chilometri prima di Nogarole Rocca c'è stato proprio un muro di nebbia. Tutte le macchine erano completamente ferme. Io sono riuscito a fermarmi, andavo piano e poi, improvvisamente, dietro, ho iniziato a sentire degli atri botti di auto e di camion che si tamponavano", ha spiegato D'Amico interpellato da una televisione locale. "Ho avuto paura che ci travolgessero e allora sono uscito dalla macchina e sono andato in corsia d'emergenza", ha continuato il procuratore, "andando avanti, su quella carreggiata non mi capacitavo del perché non ci fosse nessuna auto da quella parte, poi mi sono reso conto che era stato a causa di altri tamponamenti grossi, che avevano provocato anche delle vittime".

"È stato come uscire da un incubo"

Secondo quanto riportato dal Corriere, D'Amico avrebbe aggiunto: "Ho visto auto e camion accartocciati, persone a terra. I soccorsi sono arrivati rapidamente: c'erano Polizia, operatori del Soccorso stradale. Poi sono arrivati gli elicotteri. Sono risalito nella mia Range Rover e ho seguito le indicazioni, ci hanno fatto uscire a Mantova Sud. Ogni venti metri vedevo auto sbattute, persone sanguinanti che venivano soccorso. Quando ho lasciato la A22 mi sembrava di essere uscito da un incubo, ho avuto tanta paura.

Era una situazione bruttissima e mi dispiace per quelle persone che sono rimaste coinvolte".

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