Cronaca locale

«Aiace», migrante mediatore fra le questure e Susanna, la più tradita di Saint Tropez

Tra le novità in scena anche la danza indiana con musica dal vivo al Parenti

Antonio Bozzo

«A Saint-Tropez, la luna si desta con te...». Non vergognatevi se vi viene in mente l'inizio d'una celebre canzone di Peppino di Capri, o se pensate a Brigitte Bardot e Gunther Sachs: lo spettacolo che chiude la stagione di Manifatture Teatrali Milanesi, al Litta da domani al 15 luglio in prima nazionale, ha questi effetti collaterali. Suzanna Andler, la donna più tradita di Saint-Tropez è tratto da un testo di Marguerite Duras, regia Antonio Syxty. Ambientato nei ruggenti anni '60, quelli del twist e delle paparazzate più ardite, racconta l'intreccio amoroso tra Suzanna e l'amante Michel, più giovane di lei. Sono entrambi sposati. Il loro rapporto, che dovrebbe essere senza importanza, diventa lo strumento per leggere in filigrana gli spostamenti progressivi del cuore e della società del tempo.

Nell'ambito della rassegna «Olinda, da vicino nessuno è normale», bella consuetudine dell'estate teatrale milanese negli spazi dell'ex manicomio Paolo Pini, stasera alle 21.45 va in scena Aiace, della Compagnia Antonio Latella, regia di Linda Dalisi, con Abraham Kouadio Narcisse, Estelle Franco, Annibale Pavone. L'Aiace disperato è Narcisse, migrante mediatore per le questure che con la regista Dalisi ha lavorato in un laboratorio di teatro a Napoli. «Sofocle è riferimento principale - dice Dalisi - ma ci sono anche Omero e Foucault, riscritti francese, italiano, bambara».

Agli Arcimboldi prosegue con successo il ciclo «I magnifici sette» che domani prevede lo spettacolo di Franco Mussida nella sua cavalcata tra musica e memorie.

Fa bene, in un momento in cui la nostra città vive uno dei suoi tanti «rinascimenti», godersi il reading Milano è una cozza e altre storie con Valerio Bongiorno (voce) e Gabriele Bernardi (tastiere) allo Spazio Banterle in corsia dei Servi venerdì. È una passeggiata letteraria su testi di giovani autori e brani di classici (Tessa, Gadda, Testori, Olmi).

Tutto nasce dal progetto di narrativa urbana «le nuove meraviglie di Milano», che diventò quattro volumi sotto la guida di Luca Doninelli. È proprio vero: Milano è una cozza che a volte ti fa un regalo prezioso, una perla. Tra le perle, lo spettacolo di danza indiana «Bhinna Vinyasa», in scena domani al Parenti, con musica dal vivo. Coprodotto da Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore, Tnq e Fabbrica Europa, è una creazione del coreografo Jayachandran Palazhy per i danzatori dell'Attakkalari Repertory Company. Archetipi, arte e letteratura, si fondano in uno spettacolo di raffinata suggestione.

Che Milano, città di ricerca, merita.

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