Cronaca locale

Ramelli, vigilia di tensione Sinistra contro il ricordo

La fiaccolata vietata dal Prefetto diventa caso politico Pd alla cerimonia ufficiale, i compagni si indignano

Ramelli, vigilia di tensione Sinistra contro il ricordo

Le commemorazioni del 29 aprile, tirate per la giacchetta da destra a sinistra, stanno facendo montare tensioni e preoccupazione crescente. Tanto che la fiaccolata per ricordare Sergio Ramelli, il giovane del Fronte della Gioventù morto in un agguato di Avanguardia operaia nel 1975 è diventata un caso politico e di ordine pubblico. La giornata di domani è ricca di eventi contrapposti e intrecciati: alle 15 e alle 1530 sono previste le commemorazioni istituzionali per Ramelli (giardini di via Bronzetti) ed Enrico Pedenovi, (viale Lombardia), membro del Comitato centrale dell'MSI trucidato nel 1976 da Prima Linea. Alle 18,30, invece, si celebrerà la messa nella chiesa di piazzale Susa, per il diciottenne trucidato. Alle 20 avrebbe dovuto esserci la fiaccolata organizzata da Forza Nuova, Lealtà e Azione e Casa Pound fino a via Paladini. Fiaccolata vietata dal prefetto Renato Saccone che ha autorizzato solo un presidio fisso. Inutile dire che la sinistra, con l'Anpi in prima fila, ha organizzato un presidio alle 17,30 in piazzale Dateo, per ricordare l'omicidio di Gaetano Amoroso per mano dei neofascisti la sera del 27 aprile 1976. Alla stessa ora, in piazzale Loreto, centri sociali e Comitato Antifascista hanno organizzato un corteo «antifascista» fino a viale Romagna. Quindi a due passi da piazzale Susa.

Così se una sessantina di consiglieri di municipio, comunali, regionali e parlamentari del centrodestra hanno firmato per chiedere al prefetto al revoca del divieto, avanzato «con motivazioni prive di reale necessità», il sindaco Beppe Sala, oltre a condividere il divieto, ha chiesto conto ai consiglieri comunali della firma a sostegno dell'appello. «Sulla morte di Sergio Ramelli, se si vuole fare un dibattito pubblico - ha dichiarato il sindaco ieri mattina -, sono disponibile. Diverso è accettare il fatto che un corteo vietato dalla prefettura venga fatto lo stesso, come dicono i militanti». Ma consiglieri e parlamentari di centro destra non ci stanno a passare per disobbedienti. Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio de Pasquale tuona: «Abbiamo firmato per consentire una manifestazione in ricordo di uno studente ucciso dalla violenza politica cara a una certa sinistra degli anni 70, non certo per invitare a disobbedire». Marco Osnato, deputato di FdI si rivolge al sindaco «Censore massimo della Milano democratica» invitandolo a «ristabilire la verità storica», mentre il consigliere del Municipio 5 Carlo Serini, invece, ha regalato al sindaco una copia del fumetto Ramelli, quando uccidere un fascista non era reato: «Sala ha risposto che si impegnerà per organizzare un ricordo istituzionale più importante». Ci sarà la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani alle cerimonia ufficiale per Ramelli, cosa che ha indignato la sinistra radicale e Prc, mentre Paola Frassinetti, vicepresidente della commissione parlamentare Cultura chiede che la targa per Ramelli, «relegata in un angolo della biblioteca nel sotterraneo dell'istituto Molinari venga spostata nell'atrio.

Non solo, bisognerebbe intitolare allo studente la scuola, scenario che fa da premessa all'omicidio».

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