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Israele, ritiro parziale da Gaza ma i raid continuano

Missile vicino alla scuola Onu a Rafah: almeno dieci morti. Ban Ki-moon: "Atto criminale". Gli Stati Uniti: "Fate più attenzione ai cvili". Ma Israele: "Abbiamo colpiti alcuni terroristi"

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Segnali di ritiro da Gaza. Ieri sera le prime forze israeliane hanno iniziato ad arretrare dall’interno della Striscia verso il confine, mentre altre già lo hanno varcato. Ma Benyamin Netanyahu ha assicurato alla nazione che "l’esercito continuerà ad agire a tutta forza" a Gaza "fino al completamento della sua missione". E che quelle stesse forze "saranno dislocate secondo le esigenze di sicurezza". Nel frattempo, però, i raid continuano.

Al Cairo è arrivata una delegazione di Hamas guidata da Ezzat al-Rishq. Ai colloqui sulla tregua non siederà alcun rappresentante israeliano, dopo la decisione di non partecipare più a negoziati diretti sulla tregua e l’annuncio di un ritiro unilaterale. Il ritiro dalla Striscia arriverà solo dopo aver ripristinata la "deterrenza" nei confronti della fazione islamica. Una strategia in qualche modo avvalorata dal fatto che l’esercito israeliano si appresta a distruggere, come hanno rivelato fonti militari, "gli ultimi tunnel conosciuti". L’arretramento è stato confermato anche dall'esercito che ha avvisato la popolazione di alcune zone del nord della Striscia che poteva rientrare nelle proprie case. A Rafah, invece, si continua a combattere. E già dalle è prime ore dell'alba sono ripresi i raid. Un drone israeliano ha attaccato due presunti miliziani in sella a una motocicletta in transito, ma diverse almeno una decina di persone sono state investite dall'esplosione che le ha ammazzate. L'attacco è avvenuto nelle vicinanze di una scuola dell'Unrwa, l’agenzia dell'Onu che opera nei Territori. Tra le vittime, c'è almeno un membro del personale delle Nazioni Unite.

Dopo la dura condanna dei giorni scorsi, il segretario dell'Onu Ban Ki-moon ha nuovamente attaccato Israele definendo il raid vicino alla scuola "un atto criminale e moralmente oltraggioso" dal momento che l'esercito era stato "ripetutamente informato della posizione" della scuola. E anche gli Usa si sono detti "scioccati" per il nuovo bombardamento di una scuola e hanno chiesto a Israele di "fare di più per evitare vittime civili". Parole che hanno suscitato una dura replica dell'esercito israeliano che ha dichiarato di aver colpito un obiettivo vicino all'edificio dell'Onu: "Abbiamo preso di mira tre terroristi della Jihad islamica. Erano in moto, vicini alla scuola".

Nella notte, intanto, fonti della Difesa israeliana hanno riferito che Hadar Goldin, il sottotenente 23enne di cui Hamas aveva rivendicato il rapimento salvo poi smentire, è morto venerdì nella Striscia di Gaza. Goldin risultava disperso da due giorni, a seguito di un attacco che Hamas aveva condotto contro le truppe israeliane dopo l’inizio della tregua di 72 ore decisa nella notte tra giovedì e venerdì e durata solo qualche ora.

Hamas aveva rivendicato il rapimento, salvo poi sostenere, ieri, che il sottotenente poteva essere rimasto ucciso nell’attacco.

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