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Lo scandalo spese pazze travolge le Nazioni Unite

L’alto funzionario Onu accusato di avere finora effettuato “spese eccessive” utilizzando i fondi dell’istituzione internazionale si è recentemente dimesso dal rispettivo incarico

Lo scandalo spese pazze travolge le Nazioni Unite

Erik Solheim, direttore del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), agenzia impegnata nel contrasto ai cambiamenti climatici, è stato in questi giorni accusato di avere impiegato per “spese di viaggio”, negli ultimi due anni, una “quantità eccessiva” di fondi dell’istituzione internazionale. L’Office of Internal Oversight Services (Oios), autorità incaricata di monitorare e promuovere la trasparenza all’interno dell’organizzazione, ha definito tale scandalo “un grave danno all’immagine dell’Onu”.

L’Oios contesta a Solheim, a capo dell’Unep dal 2016, di avere finora utilizzato 488.518 dollari di risorse dell’istituzione per finanziare ben “529 viaggi all’estero” e di avere sempre tenuto nascosta tale cifra alle autorità contabili del Palazzo di vetro. Molte delle trasferte effettuate negli ultimi due anni dall’alto funzionario norvegese non avrebbero avuto “alcun carattere istituzionale”, in quanto si sarebbero rivelate nient’altro che “semplici gite di piacere”. Egli avrebbe infatti speso il denaro delle Nazioni Unite per trascorrere numerosi fine settimana in vacanza a Parigi e a New York. Gli ispettori Oios hanno anche accusato Solheim di avere “aumentato in maniera ingiustificata le spese per il personale”. Dal 2016, infatti, il budget Unep per le remunerazioni destinate ai membri dello staff del direttore sarebbe aumentato di quasi 58 milioni e l’alto funzionario norvegese non avrebbe finora affatto motivato tale incremento.

In seguito all’apertura dell’indagine da parte dell’Oios e alla conseguente esplosione dello scandalo, Solheim ha deciso di rassegnare le dimissioni dal vertice dell’agenzia Onu.

Per il momento, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda “spese pazze”.

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