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Svizzera, nuova legge contro il terrorismo: arresto preventivo per i minori

In Svizzera, il pericolo-attentati sarebbe, a detta della autorità, “molto alto”, a causa della presenza sul territorio nazionale di “16 ex soldati dell’Isis”

Svizzera, nuova legge contro il terrorismo: arresto preventivo per i minori

Il governo della Svizzera ha ultimamente presentato al parlamento federale un pacchetto di leggi anti-terrorismo dirette ad ampliare i poteri delle forze dell’ordine nell’attività di prevenzione dell’estremismo islamico. Il Paese non è stato finora colpito da alcun attentato jihadista, ma, a detta delle autorità, non sarebbe affatto immune dal radicamento del fondamentalismo.

In base alla normativa promossa dal Consiglio federale, le persone sospettate di simpatie terroristiche saranno soggette all’obbligo di comunicare alla polizia tutti i loro spostamenti e si vedranno contestualmente ritirare i propri passaporti. Ai sindaci verrà inoltre conferito il potere di adottare, nei riguardi degli individui ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, degli ordini di allontanamento dal rispettivo territorio comunale.

Sempre in base alla riforma ideata dall’esecutivo di Berna, i migranti raggiunti da decreto governativo di espulsione verranno immediatamente incarcerati fino a quando non sarà possibile effettuare il rimpatrio nelle nazioni di provenienza, mentre le forze di sicurezza avranno maggiori poteri nell’attività di repressione della propaganda estremista sul web.

Tra le misure anti-terrorismo elaborate dal Consiglio federale vi sono anche delle disposizioni che riguardano soggetti minorenni. Se la normativa in questione verrà approvata dal parlamento, forti limitazioni dei diritti verranno infatti applicate persino nei confronti di bambini. Secondo il progetto di legge presentato dall’esecutivo della Svizzera, gli individui con meno di 12 anni di età considerati potenziali terroristi saranno sottoposti a stretta sorveglianza dalla polizia federale, con conseguente restrizione della loro libertà di movimento. Agli stessi minori dovrà essere anche ritirato il passaporto.

Disposizioni ancora più rigide si applicheranno ai danni delle persone che hanno tra i 12 e i 15 anni di età. Queste ultime potranno infatti essere addirittura sottoposte ad “arresto preventivo”, qualora le forze di sicurezza le dovessero giudicare “estremamente pericolose per la sicurezza nazionale”.

Il pacchetto anti-terrorismo ideato dal governo elvetico ha subito suscitato aspre polemiche, non solo da parte delle ong umanitarie ma anche da parte degli stessi funzionari chiamati ad applicare le nuove norme, ossia gli agenti di polizia. Ad esempio, Nicoletta della Valle, a capo delle forze dell’ordine federali, ha denunciato il fatto che le disposizioni propugnate dall’esecutivo causeranno “contenziosi giudiziari continui” e colpiranno, a essere ottimisti, “non più di una dozzina” di potenziali jihadisti.

Alle critiche ricevute in questi giorni, il Consiglio federale ha replicato per bocca del ministro dell’Interno, Karin Keller-Sutter. Costei ha immediatamente provato a placare le ire delle associazioni per i diritti umani precisando che le profonde restrizioni alle libertà personali contenute nel pacchetto anti-terrorismo saranno di durata non superiore a sei mesi. La donna si è poi rivolta ai vertici della polizia ribadendo l’“assoluta necessità” di una nuova legge contro l’estremismo islamico, in quanto oggi in Svizzera, a detta del ministro, il pericolo-attentati sarebbe “molto alto”.

Tale pericolo deriverebbe dall’attuale presenza sul territorio nazionale di almeno “16 ex combattenti dell’Isis”.

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