Elezioni Comunali 2017

Berlusconi, orgoglio azzurro «Noi primi nel centrodestra»

Il Cavaliere è ottimista per i ballottaggi e avverte: «Prematuro riparlare di bipolarismo. Troppi astenuti»

Berlusconi, orgoglio azzurro «Noi primi nel centrodestra»

È molto soddisfatto per il primo turno alle amministrative, Silvio Berlusconi. «Forza Italia - commenta, con i suoi più stretti collaboratori- ha avuto un buon riscontro. Molto del voto azzurro è inglobato anche nelle liste civiche».

L'ex premier è convinto che i ballottaggi andranno bene: «È un buon auspicio per il centrodestra di governo per le prossime elezioni, indipendentemente dal modello della legge elettorale». Berlusconi insiste per ritrovare, dopo lo strappo del patto a 4 Pd-Fi-Lega-M5S, un accordo in Parlamento sul proporzionale modello tedesco, ma il leader del Carroccio Matteo Salvini ora parla di maggioritario e i giochi sembrano riaprirsi.

«Nella gran parte delle città i candidati sindaco che approdano al ballottaggio ottengono risultati inferiori al 40%», afferma il Cavaliere in una nota ufficiale, e questo dimostra «che l'elettorato continua ad essere frammentato». Si tratta di elezioni amministrative, molto condizionate da fattori locali, ed è sbagliato parlare «troppo frettolosamente di avvenuto ritorno al bipolarismo». Inoltre, rimane «alta e preoccupante la percentuale degli astensionisti, quasi un italiano su due».

Alcuni dati, però, sono chiari per il leader azzurro e il primo è che «il centrodestra può vincere quando è unito, quando sa far prevalere le ragioni dell'alleanza fondata su programmi concreti, quando sceglie candidati credibili, espressione - nella gran parte dei casi - non del professionismo politico ma della società civile».

Berlusconi sottolinea che il fronte si dimostra «fortemente competitivo ovunque», malgrado il maggiore «radicamento storico del Pd» alle amministrative, dimostrato dai molti sindaci uscenti. Cita la vittoria al primo turno del sindaco di Fi Nicola Ottaviani a Frosinone, e la partecipazione ai ballottaggi praticamente in tutti i capoluoghi, «nella maggior parte dei casi con buone possibilità di vittoria». Un risultato che pesa doppio se si ottiene nelle regioni storicamente legate alla sinistra: Liguria, Emilia-Romagna e Toscana.

Nel secondo punto dell'analisi del leader azzurro c'è una risposta all'alleato Matteo Salvini, che subito dopo i risultati di domenica ha parlato di un centrodestra vincente quando «è unito ed è a traino leghista». Berlusconi sa bene che dietro queste parole c'è l'ambizione del leader del Carroccio di strappargli la leadership e correre da candidato premier, quindi dice chiaro: «Fi si conferma nettamente come il primo partito del centrodestra sia per numero totale di voti, sia come radicamento territoriale diffuso in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, come dimostrano in particolare i buoni risultati ottenuti in diverse città capoluogo del centro sud, e questo nonostante la penalizzazione legata alla presenza di un grande numero di liste civiche che assorbono l'elettorato di opinione, tipico del nostro movimento politico». Il Meridione, si legge tra le righe, per i leghisti rimane terra inospitale, come riconosce Roberto Maroni, che ha invitato a «una riflessione sulle alleanze al sud» e anche Bossi, nel battibecco con Salvini sul risultato deludente nelle regioni meridionali.

Da questo voto, per il Cavaliere, bisogna trarre insegnamenti per il futuro, capire quali strategie hanno portato al successo, mettere da parte le divisioni, anche individuando con chiarezza l'avversario. «La sfida - afferma- è quella di battere la sinistra, continuando a privilegiare le ragioni dell'unità, ma soprattutto a parlare di temi concreti, di programmi e di progetti realizzabili, meno tasse comunali, più sicurezza, meno burocrazia, più trasparenza, più ordine e pulizia, più controlli degli immigrati, attrazione per gli investimenti, attenzione a chi è rimasto indietro».

Quanto al tracollo del movimento di Beppe Grillo, Berlusconi invita alla cautela: «Il calo del M5S dimostra che non sono considerati una forza di governo credibile. Tuttavia sarebbe sbagliano trarre indicazioni affrettate per le prossime elezioni politiche.

Il M5S rimane una forza temibile, che sarebbe miope sottovalutare».

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