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Brexit, la May: "Lasciamo l'Ue, non l'Europa". Agli italiani nel Regno Unito: "Dovete restare"

La premier inglese Theresa May parla a Firenze: "Se lavoriamo insieme possiamo affrontare sfide come immigrazione e terrorismo"

Brexit, la May: "Lasciamo l'Ue, non l'Europa". Agli italiani nel Regno Unito: "Dovete restare"

La premier britannica Theresa May è arrivata a Firenze accompagnata dal ministro degli Esteri Boris Johnson, dal cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond e dal ministro per la Brexit David Davis. Trenta minuti il suo intervento, quasi tutto incentrato sulla Brexit. Ad ascoltarla soprattutto imprenditori e finanzieri, italiani e britannici, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e a nome del governo italiano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per gli Affari europei, Sandro Gozi.

La May ha cercato di addolcire la pillola nei rapporti con i partner del Vecchio continente. "Abbandoneremo l’Ue ma non abbandoneremo mai l’Europa", ha assicurato, dicendosi "ottimista" nonostante il momento "critico" dei rapporti tra Londra e Bruxelles. Il Regno unito assicura di non voler pensare solo per sé: "Vogliamo essere il vostro alleato più solido nell’Unione europea perché abbiamo sfide comuni". Ed ha sottolineato: "Se lavoriamo insieme possiamo affrontare sfide come immigrazione e terrorismo".Durante tutti gli anni della nostra

"Durante tutti gli anni della nostra partecipazione - ha aggiunto la May - il Regno Unito non si è mai sentito completamente a casa in seno all'Unione Europea. Questo forse è dovuto alla nostra storia e geografia". "Non abbiamo mai sentito la Ue come parte integrante della nostra storia nazionale nel modo in cui questo avviene in molti altri posti in Europa".

"Non faremo più parte del mercato unico, sappiamo che esso è fatto di equlibrio tra diritti e obblighi". Ed ha aggiunto che "non si possono imporre dazi. Ma sappiamo che non possiamo avere tutti i benefici senza obblighi, il nostro compito dunque è cercare un partneriato stretto con un equilbrio diverso". May pensa a un rappporto diverso tra Londra e Gran Bretagna, ma non di tipo canadese, "che è quello più avanzato, ma rappresentebbe una restrizione e non sarebbe a beneficio di nessuno. Possiamo fare meglio". Le sentenze della Corte europea, prosegue la May, "dovranno far parte del corpus legislativo britannico".

Le due parti "sono molto vicine" ad un accordo sui diritti dei cittadini Ue, ha detto la May rispondendo ad una domanda su cosa cambierà per i 600 mila italiani in Gran Bretagna dopo la Brexit. "Vogliamo che i cittadini Ue possano restare, con gli stessi diritti che hanno ora". Ed ha aggiunto che vi sono molti italiani nella sua circoscrizione elettorale.

Un centinaio di persone ha manifestato in piazza Santa Maria Novella, prima dell'inizio dell'incontro con la Brexit. I manifestanti "pro remain" hanno percorso il perimetro della piazza esponendo cartelli e striscioni con scritte contrarie alla Brexit al grido dello slogan: "Please remain, remain!" in Ue.

Uno degli striscioni più rappresentativi, si rivolge idealmente alla premier May con la scritta: "Europe is my country, make it yours again!" (l’Europa è il mio paese, rendilo nuovamente il tuo).

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