Politica

Casaleggio turista per caso a New York

Il M5s in imbarazzo minimizza sul discorso del patron alle Nazioni unite

Casaleggio turista per caso a New York

Doveva essere l'avverarsi di un sogno, è diventata una di quelle partecipazioni politicamente imbarazzanti. Da nascondere, minimizzare. Così ieri il presidente dell'Associazione Rousseau Davide Casaleggio ha sfilato sul palcoscenico dell'Onu a New York per parlare di cittadinanza digitale nel silenzio del «suo» M5s. Non sono bastati gli attacchi sul conflitto d'interessi a scatenare la contraerea grillina per difendere il figlio del fondatore e guru Gianroberto. Isolata la replica del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che domenica ha scritto un post su Facebook bollando come «miseria umana» le polemiche sull'opportunità dell'intervento di Casaleggio alle Nazioni Unite a un evento organizzato, tra gli altri, dal governo italiano. Il capo politico Luigi Di Maio, invece, sempre domenica sera, ospite di Massimo Giletti su La7 a Non è L'Arena ha scelto di minimizzare. «L'evento è stato organizzato dal precedente governo», ha detto il leader in Tv. E su questo punto ieri è scoppiato un piccolo giallo. Con un rimpallo di responsabilità tra l'ex ministro Enzo Moavero Milanesi e Di Maio. Fonti della Farnesina hanno rivelato che lo speech sulla cittadinanza digitale è stato chiesto da Di Maio in persona quando era al Mise, senza menzionare però la partecipazione di Davide Casaleggio. Oltre a Di Stefano, l'unica risposta rilevante alle pesanti accuse di conflitto d'interessi è arrivata dal Blog delle Stelle.

Dal versante parlamentare del Movimento si continua a registrare freddezza. Gli uomini vicini al capo politico ripetono la versione che Di Maio ha spiegato a Non è L'Arena, facendo fioccare i distinguo tra il M5s e il sistema che gravita intorno al mondo di Rousseau. In altri settori dei Cinque Stelle si critica la compenetrazione tra partito e azienda, a partire dai versamenti mensili alla piattaforma di democrazia diretta. In molti mettono nel mirino anche la scelta mediatica di Casaleggio di lanciare il suo intervento all'Onu con un'intervista sul Corriere della Sera di sabato. Giudicandola come una scelta «forse poco accorta», ma non perché ci sia un conflitto d'interessi, riflettono, bensì perché avrebbe dovuto aspettarsi tutte le accuse che gli sono piovute addosso.

Dal fronte del rimpallo delle responsabilità, entra in gioco un'altra struttura, afferente alla Farnesina, che ha organizzato poi concretamente l'evento. Si tratta della rappresentanza italiana permanente presso l'Onu a New York. La politica e i burocrati dei ministeri si chiedono chi abbia fatto recapitare l'invito a Casaleggio, anche alla luce delle dichiarazioni anonime dei funzionari degli Esteri che hanno riferito che l'allora vicepremier Di Maio non aveva specificato la partecipazione del presidente di Rousseau.

Dall'altro lato della barricata, il capo politico del M5s ha fatto notare che la delegazione della rappresentanza italiana all'Onu è stata scelta dal suo predecessore Enzo Moavero Milanesi.

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