Cronache

La famiglia rom con l'alloggio popolare gira con l'automobile senza assicurazione

I vigili sequestrano la vettura. Forza Nuova contro Lucano alla Sapienza

La famiglia rom con l'alloggio popolare gira con l'automobile senza assicurazione

Roma - L'assicurazione? Imer Omerovic non la paga e così la sua vecchia Lancia Lybra diesel finisce al deposito giudiziario. Per dissequestrarla Imer, ricevuto giovedì da Papa Bergoglio, dovrà pagare una multa salata, oltre che stipulare una polizza assicurativa.

Un piccolo giallo, quello dell'auto portata via con il carro attrezzi del Comune di Roma dopo la denuncia di alcuni residenti. La targa segnalata ai vigili urbani dagli attivisti di Casapound, però, è sbagliata. Secondo le prime notizie il veicolo avrebbe montato una targa identificativa, BS343FC, appartenente fino al 2004 a una Mazda, non a una Lancia. Gli assegnatari, moglie marito e 12 figli, girano per la capitale con un'auto rubata? Con questo interrogativo, manco a dirlo, si scatena il web. Commenti, insulti minacce. Omerovic, dal canto suo, mette le mani avanti: «Macché rubata, è solo una targa prova. Io compro e vendo cose, anche macchine. Tutto regolare». La verità? Al comando dei vigili urbani chiosano: «È un veicolo senza assicurazione come ce ne sono, purtroppo, migliaia in giro». Basta fare una visura all'Aci, costo 23 euro, per scoprire la verità. Ci vuole, però, la targa giusta. È un'auto acquista pochi giorni fa, il 17 aprile, al prezzo «affare» di 100 euro. Omerovic è il sesto proprietario. «È vecchia» commentano gli agenti di Roma Capitale. Insomma, questione di un numero. Intanto gli Omerovic, appiedati, hanno passato un'altra notte in via Sebastiano Satta, nell'appartamento al secondo piano di 104 metri quadri. «Abbiamo paura, non possiamo andare a fare la spesa con la scorta» dicono. «Ma non ce ne andremo se il Campidoglio non decide il nostro trasferimento. Siamo regolari, eravamo in graduatoria come gli altri. Siamo gente onesta e stufa di vivere nei campi» aggiungono. Gli attivisti di Casapound, intanto, hanno smontato il gazebo mentre qualcuno attende i primi provvedimenti della magistratura che indaga per istigazione all'odio razziale. Sull'informativa inviata dalla Digos in Procura ci sarebbero almeno quattro nomi fra i quali il Daniele che in un video si dissocia da Casapound. «Mai iscritto», dice. Intanto la Digos di Roma, che indaga sugli episodi di violenza verificatisi il 2 aprile scorso a Torre Maura, in occasione del trasferimento di alcune famiglie rom in una struttura di accoglienza, ha segnalato all'autorità giudiziaria 41 persone tra residenti ed esponenti dell'estrema destra, che nell'occasione si resero responsabili dei disordini.

Il Campidoglio non si ferma e continua con il progetto di smantellamento dei campi rom seguito dall'integrazione dei suoi abitanti. E assegna case popolari via via che si liberano. Come in via Schopenhauer, a Casal de' Pazzi, dove da una settimana è arrivata una famiglia rom di nove persone. Stessa cosa a Torre Maura, Casalotti, Tufello. Tutte periferie degradate, abbandonate e fortemente a rischio. Sempre a Roma, Forza Nuova minaccia di impedire a Mimmo Lucano l'intervento previsto lunedì all'Università La Sapienza. L'ex sindaco di Riace «simbolo del potere immigrazionista e bandiera dell'ignoranza antifascista - scrive Forza Nuova su Facebook - dovrebbe spiegare a docenti e studenti il suo fantastico mondo dell'accoglienza».

Salvini interviene: «Non sono d'accordo con le sue idee ma, da ministro e da uomo, garantisco massimo impegno affinché il sindaco Lucano possa esprimerle».

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