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"È un fiore petaloso". Nel logo della Lorenzin ​la peonia e non la margherita

Presentato il simbolo della lista "Civica Popolare". Dopo le polemiche sparisce la margherita. La Lorenzin: "Serve un vaccino contro il populismo"

"È  un fiore petaloso". Nel logo della Lorenzin ​la peonia e non la margherita

"Questo simbolo ha una storia". Beatrice Lorenzin presentando il simbolo della sua lista "Civica Popolare". Niente Margherita 2.0. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, c'è stato un cambio di rotta. "In cima c'è un fiore 'petaloso', frutto dell'immaginazione di un bambino - spiega il ministro - qualcuno ci vuole vedere una margherita? Assolutamente non va vista. Non stiamo cercando un riferimento botanico, lo diciamo viste le polemiche".

Dopo la spaccatura in Alternativa popolare e la disapora degli uomini di Angelino Alfano, nasce un nuovo partito centrista. A guidarlo sarò la Lorenzin che oggi ha appunto presentato il simbolo della lista "Civica Popolare". "Crescita, speranza e futuro sono le tre parole chiave di questo fiore", spiega il ministro della Salute in conferenza stampa. Che poi ci tiene a puntualizzare: "Non è una margherita, per me è una peonia - aggiunge - Me lo ha regalato un bambino figlio di una mia amica". E, sotto la peonia, ecco i simboli dell'Italia dei Valori, dei Centristi per l'Europa, di Italia è popolare e di Alternativa popolare (guarda la foto). "Questa mattina stiamo facendo qualcosa di molto felice e di molto emozionante per me, stiamo dando vita a qualcosa di nuovo. - spiega - abbiamo deciso di mettere in campo un soggetto politico che non si ferma a queste elezioni ma che guarda avanti e vuole dare risposte e ricostruire il collante tra le istituzioni e la società".

Il simbolo della lista "Civica Popolare"

La lista "Civica Popolare" diventa così la "casa" di quei partiti che, negli ultimi cinque anni, sono stati al governo con la sinistra. "L'Italia rischiava di affondare, eravamo sull'orlo del baratro - rivendica ora la Lorenzin - la nostra azione di governo, la nostra responsabilità, i nostri valori anche se diversi hanno permesso che si costruisse un'altra storia". Quindi, passa ad attaccare gli altri partiti che corrono alle prossime politiche. "La campagna elettorale in atto mi sembra quella di Cetto Laqualunque, a chi la spara più grossa - accusa - gli italiani hanno capito che si tratta di promesse non mantenibili".

Poi la stoccata finale: "L'Italia ha bisogno di un vaccino contro i populismi e gli estremismi".

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