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Migranti, ecco il piano italiano: sospendere Dublino in mare

Il governo italiano sarebbe pronto a applicare il regolamento di Dublino sui migranti per i confini terrestri, ma non per quelli marittimi

Migranti, ecco il piano italiano: sospendere Dublino in mare

Sarebbe questa la contromossa italiana all'immobilismo europeo: affondare il regolamento di Dublino in mare. Secondo quanto scrive il Corriere, infatti, i tecnici dell'esecutivo sarebbero al lavoro per scrivere una bozza di proposta per la riforma del regolamento ben diversa rispetto a quella discussa in questi giorni e bocciata da Salvini appena insediato al Viminale. L'Italia sarebbe dunque pronta a assicurare il rispetto delle regole di Dublino per quanto riguarda i suoi confini terrestri con Francia, Austria e Slovenia. Ma vuole disapplicarle sulle frontiere marittime.

Non sono. Perché secondo quanto scrive il quotidiano di via Solferino, "il nostro Paese è anche dispoto ad prendere decisioni unilaterali" se i 27 Paesi partner dell'Ue non si decideranno a condividere il peso delle migrazioni che arrivano dall'Africa. L'obiettivo è costringere Merkel, Macron e soci a prendere atti che il "mare nostrum" è davvero "nostro", cioè di tutta l'Ue. E non una pratica esclusivamente italiana.

La proposta dell'Italia dovrebbe essere presentata al prossimo Consiglio Ue o al vertice informale in programma domenica prossima. Non è un caso se ieri, dopo il vertice a Palazzo Chigi, il trio Salvini-Di Maio-Conte si è detto pronto a porre il veto contro decisioni pre-riscaldate sul tema immigrati.

I governi hanno sul piatto anche l'idea di crearecentri profughi in uno stato extra Ue dove valutare le richieste di asilo. Ma la cosa che più preme all'Italia è proprio Dublino: per ora i migranti sono affare dello Stato di primo approdo (spesso e volentieri proprio il Belpaese). Per ora il pre-vertice di domenica sembra voler discutere solo dei "movimenti secondari" (cioè quelli tra Paesi Ue) e non quelli primari. Un'ipotesi che ha provocato "forte irritazione" a Roma e che ha portato Salvini a mettere le cose in chiaro: "Se andiamo a Buxelles per avere il compitino già scritto da Francia e Germania, se pensano di mandarci altri migranti invece di aiutarci, allora non andiamo nemmeno, risparmiamo i soldi del viaggio", ha detto ieri Salvini a Porta a Porta

Le trattative non saranno facili, visti gli scontri con Macron e i dissapori con Malta.

Senza considerare che i paesi di Visegrad, per quanto formalmente "alleati" del leghista, non intendono accettare la redistribuzione dei migranti (pratica invece caldeggiata dal Belpaese).

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