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Parentopoli a Fiumicino. Quei soldi a pioggia agli amici del sindaco Pd

Parte dei fondi per i giovani imprenditori istituiti dal primo cittadino Montino finiti a familiari e al candidato di una lista che lo appoggiava

Parentopoli a Fiumicino. Quei soldi a pioggia agli amici del sindaco Pd

Roma - Appena eletto a sorpresa, a giugno 2013, ha tenuto fede alla parola data. Rinunciando allo stipendio e «tagliando» quello della sua giunta del 30 per cento, facendo confluire i risparmi così ottenuti in un fondo per i giovani imprenditori locali. Il beau geste è di Esterino Montino, notabile del Pd romano, marito della senatrice Pd Monica Cirinnà e lui stesso già senatore con Ds prima e Ulivo poi, quindi vicario di Piero Marrazzo e governatore pro tempore dopo lo scandalo dei trans, in seguito capogruppo Dem nel consiglio regionale laziale alle prese con la vicenda delle spese pazze di «Batman» Fiorito (anche lui è indagato a Rieti per i rimborsi fasulli). E da un anno e mezzo sindaco di Fiumicino, dopo aver recuperato al ballottaggio un gap di ben 10 punti nei confronti del candidato del centrodestra. Vista così, la sua «mossa» sembrerebbe uno spot elettorale per la moralizzazione di cui si parla tanto nel partito di Renzi. Ma forse val la pena usare un po' di prudenza, non solo perché la rinuncia gli ha permesso di prendere subito il vitalizio per i suoi trascorsi al Senato e in Regione, ma anche per alcune spese un po' dubbie.

Solo a dicembre scorso, per dirne una, il piccolo comune del sindaco Pd ha impegnato 133mila euro (160mila in tutto il 2014) per farsi difendere da un avvocato esterno in cinque cause. Non un legale qualunque: Gianluigi Pellegrino, soprannominato «l'avvocato del Pd», già consulente della Regione Lazio di Nicola Zingaretti, figlio di Giovanni, senatore Pci-Pds ex presidente della commissione Stragi. Ma il frequente ricorso al legale «di fiducia» non è tutto.

Tornando al fondo per i giovani imprenditori locali, spulciando gli ammessi al contributi del primo bando (da 4mila a 8mila euro), salta fuori che tra chi ha preso il finanziamento a fondo perduto c'è un certo Mirko Pezzo. Che sarà sicuramente giovane ma, oltre a essere candidato alle scorse comunali per il M5S (l'ufficioso appoggio dei grillini a Montino al ballottaggio è risultato essenziale per far vincere l'uomo del Pd), è anche il marito di Giulia Montino, che di Esterino è la nipote. Tra le altre «idee d'impresa» finanziate ecco una Marina Caruso che su Facebook aggiunge «Montino» al cognome, chissà se per parentela o solo come omaggio al sindaco. Nell'elenco ci sono anche il segretario del circolo Pd «Italo Alesi» di Fiumicino, un altro candidato - non eletto - d'una civica che appoggiava il sindaco, che tra l'altro risulta anche coordinatore della «Consulta ambiente» del comune di Fiumicino, e la sorella di quest'ultimo. Qualcuno, nella cittadina alla foce del Tevere, indica altri due nomi «ammessi al contributo» come «molto vicini» al capo di gabinetto di Montino, Roberto Saoncella. Insomma, su 70mila euro stanziati, 36mila sono finiti a progetti presentati da persone non esattamente estranee alla nuova amministrazione.

Come non dovrebbe essere estranea, passando alle spese per lo staff della giunta, una delle addette stampa del sindaco Montino, Roberta Menegazzi, nipote del primo cittadino. Nello staff anche Enzo Cini, figlio dell'assessore all'Ambiente Roberto (per la verità nominato prima che il padre entrasse in giunta), e tre ex candidati alle ultime elezioni con Sel, con il Pd e con una civica pro-Montino.

Magari, a parte l'avvocato, è solo colpa delle dimensioni di Fiumicino, e si sa che in un paese ci si conosce tutti o quasi.

Ma l'odore di Parentopoli alla foce del Tevere non sembra proprio un bel biglietto da visita per il nuovo corso del Pd.

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