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Renzi promise: "Container entro Natale". Ma terremotati sono ancora in tenda

L'ex premier, subito dopo il sisma di ottobre, aveva assicurato che tutti i terremotati avrebbero avuto una sistemazione entro il 25 dicembre. Ma i container non sono arrivati

Renzi promise: "Container entro Natale". Ma terremotati sono ancora in tenda

Matteo Renzi lo aveva promesso e ci aveva messo la mano sul fuoco: "I container per i terremotati arriveranno entro Natale". E invece, come tante altre volte, le parole dell'ex premier si sono rivelate infondate. È vero, alcuni moduli abitativi provvisori sono già operativi, ma non tutti. E infatti molti cittadini sono costretti a dormire nelle tende e con il gelo di questi giorni è ancora emergenza, emergenza, emergenza.

In fondo siamo il Paese delle emergenze. Anche il segretario del Pd lo disse il 31 ottobre, parlando di "eventi eccezionali" che avevano messo in ginocchio il Centro Itlia. Ma erano, e restano, parole vuote. Perché al di là dello splendido lavoro dei volontari e della protezione civile, il fatto è che dopo il sisma del 24 agosto e quello di fine ottobre, non tutti i container promessi dal governo sono ancora stati spacchettati. A Norcia l'assessore Giuliano Boccanera (Fratelli d'Italia) conta i danni e con orgoglio ci spiega gli enormi sforzi fatti. Poi aggiunge amareggiato: "Renzi ci aveva promesso che entro Natale tutti sarebbero stati allocati tra alberghi e container, ma non è vero".

L'ex premier parlò di quattro fasi per la ricostruzione. La prima prevedeva il trasferimento in altre zone di chi accettava di vivere "per i primi mesi" negli alberghi sulle coste o, nel caso di Norcia, sul Lago Trasimeno. Entro Natale sarebbero dovuti sorgere come funghi i moduli collettivi, ovvero i container. Poi tra dicembre e agosto 2017 le prime casette definitive (SAE). E solo tra qualche anno si partirà con la ricostruzione vera e propria dei paesi distrutti.

Queste le speranze, ma la realtà è ben diversa. A Norcia sono già state consegnate le prime 20 casette autonome, assegnate con sorteggio a 24 persone tra le 81 che ne avevano diritto. Molti degli sfollati hanno scelto il contributo economico e si sono arrangiate da sole. Altri dormono negli alberghi e attendono l'assegnazione delle casette. Infine, risultano già operativi 3 moduli collettivi (più altri in costruzione o conclusi nelle frazioni vicine). Non si tratta di grandi comodità, intendiamoci. Come rivelato da ilGiornale.it, i prefabbricati sono di appena 15 mq l'uno con tre posti letto. Ovvero 5 mq a testa, quando ai carcerati (per legge) bisogna garantirne almeno sei per evitare l'accusa di "tortura". Per montarli ci vorrebbero solo 8 giorni, il problema è rendere operativi i luoghi dove piazzarli. Ed è per questo che si sono accumulati i ritardi che hanno reso vana la promessa renziana e che lasciano tuttora al gelo delle tende quasi 50 persone. Sarebbe bastato ammettere che la macchina governativa necessitava di più tempo, ma il segretario Pd non è mai stato pronto ad ammettere errori e sbavature. Tutt'altro: preferisce ingigantire e seminare false promesse.

Mai mantenute.

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