Politica

Venezia, si tuffano dal ponte di Calatrava e poi postano sui social la loro «bravata»

Ennesimo episodio di inciviltà. La città è ormai in balia dei turisti-vandali

Serenella Bettin

Venezia Si tuffano dal Ponte di Calatrava e fanno il bagno nel Canal Grande.

Signori, questa è diventata Venezia e questi sono i turisti che arrivano nella città più bella del mondo. Indisciplinati, irrispettosi, impertinenti, sfacciati e villani. Ma soprattutto maleducati e fuori da qualsiasi regola. Ieri mattina all'alba un gruppo di ragazzi belgi si è messo sopra il ponte disegnato dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava, detto anche Ponte della Costituzione, che si trova a metà strada tra la stazione ferroviaria e quella degli autobus e si è gettato di sotto. Un video riprende il tutto. Con calma i ragazzi si sono spogliati, hanno gettato i vestiti a terra e poi in costume da bagno (o forse addirittura in mutande) hanno sperimentato la nuova moda dell'estate: i tuffi dai ponti veneziani. Così, come se Venezia fosse Disneyland, come se Venezia fosse un parco acquatico. Come se Venezia dovesse essere tollerante a tutto, anche a simili follie. A turno, due di loro sono saliti sul parapetto del ponte, si sono eretti in piedi, hanno cercato l'equilibrio, una piccola spintarella su se stessi e splash: giù nel Canal Grande come fosse una piscina. A ruota poi un altro e un altro ancora, quest'ultimo un po' più timoroso, poi incitato dai compagni. Il tutto mentre un gruppetto di bengalesi o forse cingalesi riprendeva la scena con il telefonino. Si sentivano perfino le risate scatenate di un gesto così eroico.

Il tuffo di gruppo dagli oltre sette metri di altezza della struttura che non è passato inosservato. Le forze di polizia e di polizia locale, giunte sul posto grazie alle telecamere, hanno individuato il gruppo di responsabili, subito fermati e identificati. Hanno dai 21 ai 23 anni. Oltre all'immediata contestazione, si stanno valutando anche altri profili sia per quanto riguarda la sicurezza delle norme sulla navigazione, dal momento che sotto quel ponte passano vaporetti e imbarcazioni; sia per quanto dispone il codice penale, oltre all'applicazione del «daspo urbano» previsto di recente dal decreto Minniti. I responsabili subiranno una pesante sanzione economica.

Ma non finisce qui. L'amministrazione comunale lagunare invierà una nota dell'accaduto all'ambasciata del Belgio in Italia, affinché attraverso le autorità locali, si svolga un'adeguata campagna informativa e di sensibilizzazione destinata ai futuri visitatori della città.

Avanti di questo passo c'è il rischio che veramente Venezia diventi un parco acquatico, un villaggio vacanze, dove i turisti arrivano, scattano qualche foto, passeggiano in costume tra le ultime botteghe artigianali rimaste, gettano i rifiuti a terra, fanno le loro minzioni in Canal Grande in mezzo alle gondole, si tuffano dai ponti veneziani e poi tutti a casa. L'episodio di ier infatti non è certo il primo del genere. L'anno scorso un turista giapponese si era tuffato dal Ponte degli Scalzi «dribblando»poi i vaporetti che lo sfioravano mentre un altro dal Ponte di Rialto aveva centrato un taxi acqueo che passava di sotto.

Sulla vicenda di ieri è intervenuto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che su Twitter ha scritto: «Presi! Grazie polizia di Stato. Aspettiamo tutti i dati di questi "eroi" per una punizione la più esemplare possibile. Sarà tutto pubblico».

E ancora in un altro tweet: «Mi appello a Paolo Gentiloni perché approvi la nostra proposta per i poteri penali al giudice di pace: li teniamo noi in cella una notte».

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