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Forfora: ecco da cosa potrebbe causata e come eliminarla

Stress e funghi potrebbero essere la causa di questo fastidiosissimo problema che, quotidianamente, causa disagio e imbarazzo in moltissime persone. Conoscerla meglio, però, può aiutare a combatterla

Forfora: ecco da cosa potrebbe causata e come eliminarla

Grassa o secca, la forfora è una patologia diffusissima quanto tenace e difficile da combattere; secondo alcuni dermatologi, tra le principali cause di questa patologia del cuoio capelluto ci sarebbe proprio lo stress.

La forfora non è altro che il residuo rilasciato dai capelli per far spazio alle nuove cellule; nella maggior parte dei casi capita che le cellule morte vengano rimosse senza nemmeno accorgersene, magari dopo la doccia. Per chi invece ne soffre in maniera più grave, la forfora può essere però un problema vistoso e alquanto imbarazzante con ricadute anche sul piano sociale. In particolare, i medici ritengono che la produzione eccessiva di cellule morte potrebbe essere dovuta a un fungo noto come Malassezia.

Sulla comparsa delle scagliette bianche influirebbe anche lo stress. Da uno studio condotto su un campione di 82 persone affette da depressione e ansia è emerso che più dell’80% soffriva contestualmente di forfora. Nei momenti di tensione, il nostro organismo produrrebbe i glucocorticoidi, degli ormoni in grado di alterare la composizione del cuoio capelluto e di favorire la proliferazione del fungo Malassezia.

Stando a questa spiegazione, lo stress e la forfora sarebbero quindi due fenomeni strettamente correlati. Nell’attesa di ricevere una conferma ufficiale da parte della comunità scientifica, si può ricorrere ai ripari utilizzando uno shampoo e un balsamo specifici per il trattamento di questa patologia. Per non aggredire ulteriormente la cute si possono inoltre utilizzare prodotti biologici a base di ingredienti naturali, delicati ma non per questo meno efficaci.

Inoltre, diventa di fondamentale importanza la necessità di tenere a bada lo stress. Tra i rimedi più semplici da non sottovalutare resta quello di concedersi un

html" data-ga4-click-event-target="internal">sonno di almeno 8 ore a notte, magari coadiuvato da un massaggio rilassante quando la tensione è ai massimi livelli.

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