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Renzi manda i container agli sfollati Ma sui fondi i conti non tornano

Interventi per il dopo terremoto in 4 fasi: entro l'estate le cassette di legno. Renzi promette nuove risorse: "Faremo un decreto ad hoc". E alla Ue: "Non c'è bisogno alcun braccio di ferro"

Renzi manda i container agli sfollati Ma sui fondi i conti non tornano

"La prima fase è quella dell'immediata emergenza: chiederemo a chi può lasciare il territorio, per un periodo limitato, di valutare se spostarsi per qualche settimana. La seconda fase è una fase intermedia, è quella del cointainer, non delle casetta di legno e ci consente di riportare lì gli sfollati, partendo dall'assunto che le tende non sono possibili". Al termine del Consiglio dei ministri di emergenza sul terremoto, Matteo Renzi mette a punto la road map del governo per far fronte all'emergenza che ha travolto il Centro Italia. "Facciamo uno sforzo in più", promette il premier che, oltre a dover reperire altre risorse economiche per la ricostruzione, deve trovare una casa agli sfollati. "Dopo cinque mesi, immaginiamo tra la primavera e l'estate, queste persone tornano nelle cassette di legno. Infine c'è la fase della ricostruzione delle case. Faremo di tutto per anticipare i tempi".

Il momentp è drammatico. C'è l'Italia spaccata in due da una faglia che continua a tremare. Il terremoto di ieri mattina ha abbassato il suolo di 70 centimetri e ha devastato centinaia di Comuni che adesso sono pericolanti e pericolosi. Il governo deve far fronte a questa emergenza quanto prima trovando nuove risorse economiche da stanziare per ricostruire le zone colpite dal sisma e organizzando nuove sistemazione per le decine di migliaia di sfollati che ad oggi non hanno un tetto sotto cui dormire. Il tutto con la spada di damocle di Bruxelles che non vuol sentir ragione di concedere maggiore stabilità nella legge di Bilancio. "Parlare di polemica con l'Europa è fuori luogo. Non c'è nessun problema - garantisce il premier - il punto è che immigrazioni e terremoto sono eventi eccezionali. Io considero eccezionale anche la possibilità di mettere in sicurezza le scuole". Per questo il governo consentirà a tutti i sindaci e gli amministratori locali di spendere i soldi per l'edilizia scolastica.

Al di là delle promesse, restano un problema le coperture economiche e le tempistiche. In entrambi i casi sul governo grava un'ombra inquietante. "I cittadini devono sapere che lo Stato sta dalla loro parte", afferma il premier che, però, al termine del Consiglio dei ministri non è in grado di fare il punto sulle risorse che saranno stanziate per far fronte all'emergenza e per ricostruire le aree devastate dal terremoto. "Nell'arco di settantadue ore massimo approveremo un altro decreto, vedremo se coinfluirà nell'altro decreto legge in corso di discussione in Parlamento - si limita ad annunciare - questo iter permetterà di avere dei poteri di semplificazione e aggiungere risorse per affrontare l'emergenza". D'altra parte, ed è lo stesso Renzi ad ammetterlo, "non è ancora chiaro quale sarà il computo dei danni".

Per il momento Renzi avrebbe stanziato altri 40 milioni che si sommano ai 90 già messi sul tavolo dopo il terremoto del 24 agosto. Poca roba rispetto a quanto necessario. "In attesa di conoscere il contenuto del nuovo decreto, resta il fatto che al momento i conti non tornano", tuonano i grillini secondo cui mancano all'appello ben 2 miliardi di euro.

Il presidente del deputati azzurri, Renato Brunetta, chiederà quanto prima un chiarimento in parlamento: "Non vorremmo che i miliardi che mancano all'appello (sotto la voce terremoto), che non riusciamo a trovare il legge di Bilancio e che dovrebbero servire per le zone colpite dal sisma, siano utilizzati per scopi molto meno nobili".

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