Cultura e Spettacoli

Rocco Siffredi: "Il mio primo ricordo? La morte di mio fratello"

Il pornoattore si racconta a Verissimo: "Mia mamma ha sofferto così tanto la sua morte che, per i due anni successivi, ha continuato ad apparecchiare a tavola anche per lui"

Rocco Siffredi: "Il mio primo ricordo? La morte di mio fratello"

"Mi ricordo il giorno in cui tornando dall'asilo ho sentito dalla strada le grida di mia mamma in casa". È questo il primo ricordo di Rocco Siffredi.

Lo ha raccontato lui stesso in una lunga intervista a Verissimo che andrà in onda domani. "C'era un clima tetro, nessuno parlava", dice parlando di quello che è il suo primo ricodo, "Io non ho chiesto nulla. In camera, sdraiato sul letto c'era mio fratello di 12 anni morto (soffocato da una crisi epilettica, ndr). Il giorno prima avevamo fatto una festa, per cui la mia camera era piena di palloncini colorati. Mi ricordo che dopo aver visto mio fratello mi sono chiuso nella mia stanza e ho rotto tutti i palloncini. Mia mamma ha sofferto così tanto la sua morte che, per i due anni successivi, ha continuato ad apparecchiare a tavola anche per lui".

Nel corso dell'intervista il pornoattore parla anche di bullismo e a Silvia Toffanin, che le chiede se anche i suoi figli, come la figlia di Eva Henger, abbiano sofferto per avere un padre che fa la pornostar, dichiara: "I miei figli sono più fortunati per due motivi: da un lato, in Italia, se sei un uomo pornostar sei un figo, invece, se sei una donna pornostar sei considerata una prostituta. Quindi, una figlia di una donna che sceglie quel tipo di lavoro soffre cento volte di più e credo che Mercedesz abbia veramente sofferto molto.

Inoltre i miei figli sono cresciuti a Budapest, in Ungheria, un paese in cui non c'è questa mentalità bigotta".

Commenti