L'aeroporto di Fiumicino palcoscenico dell'inclusività, in scena "Medea" del Teatro patologico
Quando l'arte e l'inclusione si fondono, l'inaspettato diventa realtà. Questa mattina, l'aeroporto di Roma Fiumicino, luogo d'eccezione di performance artistiche e di esposizione di straordinari capolavori come il Salvator Mundi di Giovan Lorenzo Bernini, è diventato palcoscenico di un teatro della diversità e dell'inclusione, grazie all'inedita collaborazione tra l'Associazione Teatro Patologico Onlus, compagnia teatrale composta da attori e attrici con disabilità psichiche e Aeroporti di Roma. Nella suggestiva Piazza dell'area di imbarco A del Terminal 1, dieci attori del Teatro Patologico si sono esibiti nell'interpretazione di una delle scene più significative della "Medea" di Euripide, incantando e coinvolgendo i passeggeri in transito e aggiungendo un tocco di inattesa magia al loro viaggio. È la prima volta che l'Associazione Teatro Patologico Onlus si esibisce in un aeroporto. Al centro di uno dei luoghi più iconici del Leonardo da Vinci, ha preso così vita una delle scene maggiormente evocative della tragedia greca, quando Giasone confessa a Medea che sposerà Glauce, la figlia di Creonte, scatenando così l'ira e l'atroce vendetta dell'amata. La performance, che rappresenta temi, paure e drammi ancora attuali, è terminata con una danza rituale. Lo spettacolo teatrale ha coinvolto attori professionisti e attori diversamente abili che, accompagnati al pianoforte dal Maestro Francesco Santalucia, hanno recitato in greco antico questo frammento della tragedia "Medea" di Euripide, riadattato dal direttore artistico e fondatore della Compagnia Stabile del Teatro Patologico, Dario D'Ambrosi. Ad introdurre la performance dopo il saluto del Sindaco di Fiumicino Mario Baccini, il Presidente di Aeroporti di Roma Vincenzo Nunziata e il giornalista Rai Domenico Iannacone che, in una delle puntate del programma d'inchiesta da lui ideato "I dieci comandamenti" su Rai3, ha ospitato e raccontato il lavoro della Compagnia, dimostrando una grande sensibilità per il Teatro Sociale. AdR (Alexander Jakhnagiev)