Politica

Berlusconi va in Crimea da Putin. Kiev: "Legittima un'occupazione"

Forte condanna per l'ultimo viaggio internazionale dell'ex premier. Critico anche Renzi: "Così non si risolve nulla"

Berlusconi va in Crimea da Putin. Kiev: "Legittima un'occupazione"

È una netta condanna quella che arriva da Kiev, con le autorità ucraine che criticano l'ultimo viaggio di Silvio Berlusconi per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, sostenendo che il Cavaliere in Crimea non ci doveva andare, perché "territorio temporaneamente occupato".

Secondo il ministero degli Esteri ucraino il viaggio del numero uno di Forza Italia non doveva essere compiuto, perché "contraddice anche la politica dell'Unione Europea" in relazione alla penisola, entrata a far parte della federazione russa dopo un referendum a marzo 2014, che a Washington e Bruxelles era stato giudicato illegittimo.

Secondo le autorità ucraine dietro al viaggio di Berlusconi ci sarebbe in realtà "un nuovo tentativo della Federazione russa di legittimare a qualsiasi prezzo l'occupazione illegale e una manifestazione di mancanza di rispetto della sovranità statale dell'Ucraina".

Dal giorno dell'annessione della Crimea, nessun ex primo ministro europeo aveva messo piedi sul Mar Nero, complici le sanzioni approvate nel frattempo dall'Unione Europea e rinnovate fino al 15 marzo del prossimo anno.

L'incontro tra Berlusconi e Putin non è passato inosservato neppure al governo.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo su La7 a Otto e mezzo, ha detto che "il tema della Russia non si affronta con le passeggiate in Crimea", aggiungendo che "ci dice così, prende in giro" gli italiani.

Commenti