Economia

Manovra, Di Maio si sbilancia: "Reddito minimo già a marzo"

Il vicepremier grillino si sbilancia sul reddito di cittadinanza e promette: "Con questa manovra aboliremo la povertà"

Manovra, Di Maio si sbilancia: "Reddito minimo già a marzo"

Di Maio continua a ripeterlo: “Abbiamo assicurato che non supereremo il 3% di deficit”. Il problema, però, è che l’Ue non vorrebbe che l’Italia sforasse l’1,6%, mentre il governo spera di arrivare intorno al 2%. Anche perché gli obiettivi, a sentire il leader del M5S, sono piuttosto alti. Forse in alcuni annunci addirittura esagerati.

Come quello fatto stasera da Di Maio a Porta a Porta. “A me dispiace che si stia parlando di decimali come punto di partenza anziché di arrivo – ha detto nel salotto di Vespa - ho parlato di manovra di popolo perché con la pensione e il reddito di cittadinanza, noi avremo abolito la povertà. Tutte quelle persone potranno trovare a camminare a testa alta".

Non solo. Perché Luigino, dopo aver dato la “buona notizia” (sic!) del taglio alle pensioni, è arrivato a sbilanciarsi sulla data di ingresso del tanto agognato (dai grillini) reddito minimo. "Faremo partire in maniera differenziata pensioni e reddito di cittadinanza – ha spiegato su Rai1 - Da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l'impiego con il reddito di cittadinanza erogato".

Insomma: i primi assegni, a sentire Di Maio, arriveranno tra pochi mesi. Ministro Tria permettendo. Già, perché il titolare del Mef ha già fatto sapere e governo e maggioranza parlamentare che la legge di Bilancio, per evitare brutte sorprese e reazioni da parte dell’Ue, dovrà contenere interventi graduali per attuare le promesse contenute nel contratto. "La Lega ha già di fatto rinviato la riforma della flat tax, le coperture saranno necessarie dal 2020", ha fatto sapere all’Agi un esponente del Carroccio. E così la Lega per la pace fiscale potrebbe usare il concordato e il Movimento 5 stelle - nelle intenzioni del responsabile di via XX settembre, sottolineano le stesse fonti – potrebbe ricorrere al Rei per il reddito di cittadinanza. Oppure potrebbe essere legata all'Isee, l'indicatore della situazione economica sintetica, già utilizzato per lo stesso Reddito di inclusione.

Durante il vertice con i ministri grillini, Di Maio ha poi dettato così la linea: "La nota al Def deve essere votata dal Cdm e dal Parlamento.

Una nota al Defnon coraggiosa e senza reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, quota 100 Fornero, risarcimento dei truffati dalle banche non avrà i voti del M5s".

Commenti