Guerra in Israele

La sinistra va in gita a Rafah per il "cessate il fuoco"

Nicola Fratoianni è il capo-comitiva a Rafah. Il leader di Sinistra Italia è un veterano delle «scampagnate» (inutili) a sfondo politico

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Nicola Fratoianni è il capo-comitiva a Rafah. Il leader di Sinistra Italia è un veterano delle «scampagnate» (inutili) a sfondo politico. Nel 2019, con i colleghi Magi e Prestigiacomo, il «compagno Nik» fece visita all'equipaggio della Sea Watch che recuperava gli immigrati al largo delle coste italiane. Foto e selfie dalla nave. Ieri Fratoianni si è ri-cimentato in una «gita» nella striscia di Gaza. Una pattuglia di parlamentari dell'opposizione è sbarcata al Cairo e tra oggi e domani si recherà al valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto.

Tutti i partiti di sinistra, dai Verdi ai Cinque stelle, partecipano alla missione. Della comitiva fanno parte i grillini Stefania Ascari Carmela Auriemma, Dario Carotenuto, Sara Ferrari, il Verde Angelo Bonelli, i dem Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Alessandro Zan e gli onorevoli di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, Valentina Ghio, Francesco Mari. All'arrivo è scattato subito il selfie per immortalare l'impresa. Foto poi, naturalmente, rilanciata da tutti sui propri profili social. Qual è lo scopo della missione? Ottenere il cessate il fuoco. Obiettivo ambizioso, per carità. Ma sembra più un'esibizione che una missione efficace. Tutti i governi, da quello italiano a quello degli Stati Uniti, sono impegnati per ottenere una tregua a Gaza e la messa in sicurezza di tutti i civili. I parlamentari, in tutto 14, sono accompagnati da giornalisti, operatori umanitari, accademici ed esperti di diritto internazionale. Oggi sono previsti incontri con i rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite impegnate nella Striscia e poi la delegazione partirà verso Al Arish. Sulla base di quanto affermato da tutti gli interlocutori, la delegazione parlamentare sollecita ancora una volta il governo italiano a far sentire la propria voce per un cessate il fuoco presso gli organismi della comunità interazionale, come indicato dal Parlamento con la mozione recentemente approvata. «Il messaggio che si vuole mandare - spiega il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano - è quello di un cessate il fuoco immediato».

L'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, componente della delegazione verso Rafah, racconta passo passo la missione: «Oggi (ieri) al Cairo abbiamo incontrato le organizzazioni umanitarie che lavorano a Gaza. La prima tappa della nostra missione che oggi ci porterà al valico di Rafah con l'Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi). La situazione va oltre ogni immaginazione. Più di metà degli edifici è stato distrutto, i bombardamenti impediscono la distribuzione di aiuti e l'installazione di apparecchiature mediche. Ci sono persone che non mangiano ormai da decine di giorni, alcuni si alimentano con il mangime per gli animali. Il sistema sanitario, già deficitario, non esiste più, malati e feriti non possono essere più curati. Il personale non è più in grado di raggiungere i pochi centri ancora funzionanti. Per esempio non funziona più l'unica struttura in grado di fare la radioterapia. Le persone oltre che per i bombardamenti muoiono per questo. La grande maggioranza sono donne o bambini». E conclude: «Tutti ci chiedono solo una cosa: cessate il fuoco». Fratoianni guida la comitiva. Orlando fa il live della scampagnata.

Un'altra delegazione politica, composta dai Conservatori europei, si è recata ieri a Tel Aviv su invito della ministra dell'Intelligence Gamliel.

Tra i componenti anche il deputato italiano di Fratelli d'Italia Antonio Giordano.

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