L'auto stracolma di bagagli, sdraio e ombrelloni sul tetto, borsa frigo, coperte e valigie che occupano ogni spazio lasciato libero da bambini e cane. Cartolina delle vacanze all'italiana che ormai non esistono più. Addio al mese di ferie, le vacanze italian style diventano mordi e fuggi. La nuova tendenza? Il riposo frazionato: qualche giorno da una parte, una settimana dall'altra. Cosa succede? Sono cambiate le abitudini? I ritmi di lavoro? È colpa delle crisi? Alle base di questo cambiamento radicale nello stile di vita ci sono tutti questi fattori. Questo almeno quanto emerge dall'indagine del Centro studi Fipe Federazione Italiana Pubblici Esercizi, condotta tra il 20 luglio e il 3 agosto su 320 imprese tra ristoranti, bar, gelaterie, discoteche, stabilimenti balneari. «La scelta di misurare il turismo attraverso operatori che non offrono alloggio può sembrare "strana" - dicono dal Fipe - ma presenta il vantaggio di includere anche quella quota di turismo che non transita per luoghi di pernottamento come alberghi, residence e campeggi e che non viene mai contabilizzata nelle statistiche ufficiali. In sostanza gli intervistati denunciano un calo di turisti del 1,3% a luglio e dello 0,2 ad agosto.
Vediamo nel dettaglio la percezione degli esercenti e degli operatori turistici: per il 60% degli operatori nei mesi di giugno e luglio la stagione si è rivelata sottotono rispetto al 2008, per il 25% uguale mentre il 15% ritiene addirittura che sia andata meglio. Le previsioni per agosto? Il 42,5% pensa che andrà peggio dello scorso anno, altrettanti pensano che sarà uguale e sempre il 15% di ottimisti prevedono affari migliori. Ecco allora che stando a queste previsioni la stagione estiva potrebbe chiudersi con una diminuzione del flusso turistico dello 0,8% pari a 3,6 milioni di presenze.
I dati indicano una sostanziale tenuta della stagione estiva in termini di flussi turistici, mentre si consolida la tendenza a diversificare le vacanze nel corso dell'anno, diminuendo la spesa e la durata di quelle estive, a tutto vantaggio di mini ferie in altri periodi. Negli ultimi quattro anni, infatti, sono aumentati del 24% i giorni di vacanza nel trimestre ottobre- dicembre.
«L'esatte turistica mostra qualche prevedibile debolezza- dichiara Lino Stoppani, presidente del Fipe- perché alle ferie estive non si rinuncia, nemmeno in periodo di crisi. E sarà così anche nei prossimi anni, l'estate sarà lo zoccolo duro del nostro turismo anche per un aspetto climatico e difficilmente potrà essere modificabile nella sua concezione tradizionale. Le possibilità per lo sviluppo del turismo, allora vanno cercate in altri periodi dell'anno che il turista dimostra di gradire, cercando di ottimizzare il budget annuale e accelerando il processo di destagionalizzazione».
Tornando all'estate targata 2009, però, c'è da dire che la flessione negativa nelle presenza dei turisti non è certo da poco: si stima, infatti, una perdita per l'intera stagione di 1,2 miliardi di euro di fatturato ovvero meno 3,7% rispetto al 2008, di cui 940 milioni di euro da parte degli italiani e 220 milioni da parte dei turisti stranieri. In particolare i settori dove maggiormente si fa sentire il risparmio sono superalcolici, vino, pesce e dolci, resistono i consumi di birra e di aperitivi, mentre addirittura in aumento gelati, bibite, panini, pizza, frutta e verdura.
Le mete preferite? In leggerissimo calo (-0,7%) il mare, meno frequentate rispetto allo scorso anno la montagna, che registra un meno 2,6%. Vanno ancora peggio i laghi, con un -3,4%. Ancora attraenti i centri minori e le città d'arte. E se diminuiscono dello 0,5% gli italiani in ferie, si parla di un meno 1,8% di stranieri.
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